La stagione 2019/2020 del Teatro Regio di Torino si è aperta con una nuova produzione de Les Pêcheurs de perles, opera estremamente raffinata e interessante del giovane Georges Bizet, strettamente legata al gusto per l’esotico che imperversava in Europa tra il XVIII e il XIX secolo. A Torino è andata in scena nella produzione firmata dal duo di registi francesi (che hanno curato anche scene, luci e coreografie) Julien Lubek e Cécile Roussat, mentre la parte musicale è stata affidata per l’occasione al direttore americano Ryan McAdams.
Lo spettacolo messo in scena al Teatro Regio cerca di trasportare il pubblico in un mondo favolistico a metà strada tra le Mille ed una notte e un film di Bollywood. La scenografia è fissa e rappresenta una riva rocciosa davanti ad uno specchio d’acqua. Attraverso degli elementi mobili e dei tendaggi vengono ricreati i vari ambienti della vicenda, dando al tutto un tocco estremamente naïf che ben si accosta alla musica scritta da Bizet per quest’opera. Alcuni momenti risultano estremamente affascinanti, soprattutto dal punto di vista visivo, anche se tutta l’opera risulta però caratterizzata da una certa staticità. Ne è un esempio il coro che si ritrova fermo sulle rocce nella parte posteriore del palcoscenico per tutta la durata dei suoi interventi. Seppur con qualche imprecisione tecnica, lo spettacolo scorre seguendo le linee narrative della trama e non manca di incontrare il favore del pubblico.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio in splendida forma c’era Ryan McAdams che aveva già diretto quest’opera nel 2015 in forma di concerto a Torino all’interno della Stagione dell’Orchestra Nazionale della RAI. Il direttore americano si è dimostrato perfettamente a suo agio con questa partitura, capace di ridarne con vividezza la grande varietà di colori orchestrali, attento alle dinamiche e creando un’ottima sintonia tra buca e palcoscenico. Nel cast spicca la Leïla di Hasmik Torosyan, dalla suadente voce lirica, sicura nel fraseggio, omogenea in tutti i registri, senza problemi negli abbellimenti e nella salita verso la zona più acuta. Arduo era il compito per Kévin Amiel impegnato nell’ostica parte di Nadir. Sebbene Il tenore francese affronti la parte in modo spavaldo, incontra qualche difficoltà di intonazione. Migliore la prova del baritono Fabio Maria Capitanucci che affronta con sicurezza e la parte di Zurga. Completava il cast il buon Nourabad di Ugo Guagliardo. Da non dimenticare l’ottima prova del Coro del Teatro Regio diretto da Andrea Sacchi.
Una sala davvero gremita anche in occasione dell’ultima recita in programma e la calorosa accoglienza riservata all’intero cast non possono che far ben sperare per una stagione ricca di successi per il teatro torinese guidato da quest’anno dal nuovo sovrintendente Sebastian Schwarz.
Teatro Regio
Torino | 20 ottobre 2019
Les Pêcheurs de perles
Opéra lyrique in tre atti
libretto di Eugène Cormon e Michel Carré
musica di Georges Bizet
Leila | Hasmik Torosyan
Nadir | Kévin Amiel
Zurga | Fabio Maria Capitanucci
Nourabad | Ugo Guagliardo
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino
direttore | Ryan McAdams
maestro del coro | Andrea Sacchi
regia, scene, coreografia e luci | Julien Lubek e Cécile Roussat
#PescatoridiperleTRT
ph. Edoardo Piva © Teatro Regio Torino