Senza dubbio uno degli eventi più attesi della stagione lirica 2019/2020 del Teatro Regio di Torino era la nuova produzione della Violanta di Erich Wolfgang Korngold, titolo che debuttò a Monaco di Baviera nel 1916 e mai messo in scena in Italia prima d’ora.
Violanta, pur essendo un lavoro giovanile di Korngold (all’epoca della composizione aveva poco più di 16 anni e al debutto dell’opera 19) rivela già tutto il suo genio musicale, che lo porterà pochi anni dopo a creare il suo capolavoro Die tote Stadt. Per l’occasione è stato chiamato a dirigere i complessi del Regio di Torino il direttore Pinchas Steinberg, che, oltre ad aver conosciuto personalmente Korngold nei primi anni Cinquanta (il musicista era un amico del padre, il direttore tedesco William Steinberg), ha una consuetudine, rara al giorno d’oggi, con la musica del compositore austriaco. Il direttore israeliano ha saputo guidare in maniera ottimale l’orchestra del Regio all’interno di questa ricca partitura che richiama in numerosi echi le composizioni di Strauss e Mahler e che getta le basi per quella che sarà la musica per film (infatti dopo la fuga dall’Austria occupata, Korngold diventerà una celebrità di Hollywood arrivando a vincere ben due premi Oscar alla fine degli anni Trenta); l’orchestra, tralasciando poche sbavature degli ottoni, ha dato vita, dal canto suo, ad un’ottima prova.
Sul palco buona la prova del terzetto di protagonisti: Annemarie Kremer ha dato vita ad una Violanta estremamente intensa, e non vediamo l’ora di ascoltarla nuovamente al Teatro Regio di Parma in Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny; buona anche la prova di Michael Kupfer-Radeckly che ha vestito i panni di un rude capitano Simone Trovai; più debole dei tre, ma autore comunque di una buona prova, è stato Norman Reinhardt, che dotato di una bella voce tenorile, ha purtroppo faticato ad imporsi sul palco. Menzione d’onore per Anna Maria Chiuri, impegnata nel ruolo della Nutrice Barbara.
Per la regia di questa prima italiana è stato chiamato quello che è oggi il decano dei registi italiani, stiamo parlando di Pier Luigi Pizzi. Se da un lato Pizzi ha confezionato uno spettacolo con movenze forse po’ stereotipate, dall’altro è riuscito perfettamente a trasmettere quel senso di grandiosa decadenza insito nella musica di Korngold, grazie alle scenografie (firmate sempre da lui) semplici, ma estremamente eleganti, quasi molliniane (in una sorta di omaggio all’architetto del Teatro Regio) dove su tutto domina il rosso e l’oro. Splendidi anche i costumi che aiutano a collocare cronologicamente l’opera ad inizio del Novecento; unico riferimento alla collocazione geografica, è la gondola che si intravede oltre la grande finestra.
Al termine della recita, il numeroso pubblico presente in sala, affascinato dalla musica di Korngold ha accolto l’intero cast con un calorosissimo applauso. Per chi non è riuscito a vedere l’opera in teatro, dal 28 febbraio (e per il 6 mesi successivi) sarà visibile gratuitamente sulla piattaforma Operavision.eu; mentre sarà successivamente pubblicato un DVD.
Davide Marchetti
Teatro Regio
Torino | 28 gennaio 2020
Violanta
Opera in un atto
libretto di Hans Müller
musica di Erich Wolfgang Korngold
Violanta | Annemarie Kremer
Simone | Michael Kupfer-Radecky
Alfonso | Norman Reinhardt
Giovanni Bracca | Peter Sonn
Bice | Soula Parassidis
Barbara | Anna Maria Chiuri
Matteo | Joan Folqué
Primo soldato | Cristiano Olivieri
Secondo soldato | Gabriel Alexander Wernick
Prima ancella | Eugenia Braynova
Seconda ancella | Claudia De Pian
Orchestra e Coro del Teatro Regio Torino
direttore | Pinchas Steinberg
maestro del coro | Andrea Secchi
regia, scene e costumi | Pier Luigi Pizzi
luci | Andrea Anfossi
assistente alla regia | Matteo Anselmi
assistente alle scene | Lorenzo Mazzoletti
assistente ai costumi | Lorena Marin
direttore dell’allestimento | Pier Giovanni Bormida
#ViolantaTRT
ph. Edoardo Piva © Teatro Regio Torino