Fidelio di Beethoven | Opernhaus di Zurigo

Il Fidelio di Beethoven all’Opernhaus di Zurigo

Un Fidelio “rimontato” quello riproposto nella produzione che Andreas Homoki ha firmato nel dicembre del 2013 all’Opernhaus. 

Il maestro Markus Poschner sale sul podio ed è subito chiaro che l’ordine dei numeri della partitura non è quello originale. Le perplessità sono tante e restano anche al termine dello spettacolo, proposto senza intervallo. Fidelio è un monumento, un capolavoro compiuto sotto ogni punto di vista, smontato in questo caso per puro capriccio del regista, che viceversa non avrebbe modo di imporre la propria visione. L’opera ha inizio col quartetto del secondo atto Er Sterbe, che fa da prologo. E’ proprio questo numero (nel quale Leonore svela la sua vera identità e impedisce che Florestan, suo marito, sia ingiustamente giustiziato) dà il via a un flashback che ripercorre cosa ha portato a quel momento. Una proiezione mentale di Leonore, probabilmente, che in abiti maschili, si è introdotta nella prigione come carceriere, col nome di Fidelio e, entrata nelle grazie di Rocco (il carceriere), si è fatta benvolere al punto da esserne prescelta come genero. 

L’esecuzione proposta da Porschner è caratterizzata da tempi sostenuti e una efficacissima coesione col palcoscenico, difficile da mantenere all’ultima recita, visto soprattutto il numero di giorni che la separano dalle precedenti. La prova della Philharmonia Zürich, impegnata nello stesso giorno anche in Wozzeck, è encomiabile con menzione d’onore per i legni e gli ottoni. Ottimo, inoltre, il Coro maschile che, oltre alla pregevolezza nelle oasi liriche (O welche Lust), dimostra un’ottima compattezza e precisione in un momento banale ma facile a sfilacciarsi quale la sezione conclusiva di Ha! Welch ein Augenblick. Emma Bell (Leonore) giunge il giorno prima in sostituzione della prevista Anja Kampe. A dispetto delle oggettive difficoltà nel seguire la sequenza dei numeri così come proposti, riesce a risultare credibile nel ruolo e ad aderirvi vocalmente in modo efficace salvo qualche fissità in acuto. Andreas Schager (Florestan) esegue benissimo l’aria in apertura del secondo atto e uno splendido O namenleuse Freude dimostrando ottima sintonia con la collega, nonostante non avessero provato. Wolfgang Koch (Don Pizarro) è un basso di chiara fama ma dubbie doti vocali. La voce, tutta indietro, fatica e correre in sala (a dispetto delle ridotte dimensioni dell’auditorium). L’intonazione è precaria e la presenza scenica generica. Mélissa Petit, di contro, è una Marzelline dalla linea vocale precisa e delicata. Dimitry Ivashchenko è un Rocco più che valido, Spencer Lang un Jaquino corretto e Oliver Widmer un Don Fernando corretto ma nulla più. 

Successo vivo per tutti con punte di calore all’indirizzo dei due protagonisti e del direttore.


Qui l’ordine dei numeri proposto nello spettacolo di Homoki:

I ATTO 

Nr.1 Prologo (Quartetto) Er Sterbe! (Pizzarro, Florestan, Leonore, Rocco);

Nr. 2 Aria O wär ich schon mit dir vereint (Marzelline);

Nr. 3 Duetto Jetzt schätzchen, jetzt sind wir allein (Jaquino, Marzelline);

Nr. 4 Quartetto (Canone) Mir st so wunderbar (Jaquino, Marzelline, Fidelio, Rocco);

Nr. 5 Terzetto Gut, Söhnchen, gut (Rocco, Leonore, Marzelline);

Nr. 6 Marcia 

Nr. 7 Aria e Coro Ha, welch ein Augenblick! (Pizarro);

Nr. 8 Duetto Jetzt, Alter, hat es Eile! (Pizarro, Rocco);

Nr. 9 Recitativo e aria Abscheulicher! Wo eilst du hin? (Leonore);

Nr. 10 Aria Hat man nicht auch Gold beineben (Rocco);

Nr. 11 Finale Coro dei prigionieri O welche Lust;

***

II ATTO 

Nr. 12 Introduzione e Aria Gott! Welch Dunkel hier! (Florestan);

Nr. 13 Duetto Nur hurtig fort, nur frisch gegraben (Rocco, Leonore); 

Nr. 14 Terzetto Euch werde lohn in bessern Welten (Florestan, Rocco,  Leonore);

Nr. 15 Quartetto Er Sterbe! (Pizzarro, Florestan, Leonore, Rocco);

Nr. 16 Duetto Oh, namenlose Freude! (Leonore, Florestan);

Nr. 17 Finale Heil sei dem Tag;


Opernhaus
Zurigo | 9 febbraio 2020

Fidelio
opera in due atti
musica di Ludwig van Beethoven
libretto di Joseph Ferdinand Sonnleithner e Georg Friedrich Treitschke

Don Fernando | Oliver Widmer
Don Pizzaro | Wolfgang Koch
Florestan | Andreas Schager
Leonore | Emma Bell
Rocco | Dimitry Ivaschchenko
Marzelline | Mélissa Petit
Jaquino |Spender Lang
Erster Gefangener | Thomas Erlank
Zweiter Gefangener | Oleg Davydov

Philharmonia Zurich
Chor der Oper Zurich

direttore | Markus Poschner
maestro del coro | Janko Kastelic
regia | Andreas Homoki
scene | Henrik Ahr
costumi | Barbara Drosihn
luci | Franck Evin
video | Alexander du Prel
drammaturgia | Werner Hintze

 

opernhaus.ch

 

ph. Herwig Prammer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *