Quello che doveva essere l’evento operistico dell’anno rischia di saltare del tutto a causa del persistere della crisi sanitaria in Europa. Stiamo parlando del debutto di Marina Abramović nel mondo della lirica con un atteso spettacolo/performance dedicato al mito di Maria Callas: 7 deaths of Maria Callas, spettacolo che doveva debuttare proprio ieri, sabato 11 aprile alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, prima tappa di una tournée europea che avrebbe portato lo spettacolo in giro per alcuni tra i maggiori teatri europei, dal Maggio Fiorentino, all’Opéra di Parigi, passando per l’Opera Nazionale Greca di Atene e per la Deutsche Oper di Berlino.
Inizialmente il teatro bavarese aveva previsto di andare comunque in scena, a teatro vuoto, e di trasmettere lo spettacolo online, in modo da dare la possibilità a tutti di assistere allo spettacolo. Il peggioramento della situazione sanitaria non ha reso possibile nemmeno questo scenario e le prove sono così state interrotte a inizio aprile; resta ancora la speranza che le ultime date di Berlino e Parigi riescano ad andare in scena, o che, meglio ancora, si riesca a programmare nuovamente nelle prossime stagioni.
Per chi (come noi) sperava di poter assistere a questo interessante progetto della Abramović, che si annunciava come una potente commistione di generi, a metà strada tra l’opera lirica, il cinema (tra gli artisti coinvolti c’era anche l’attore Willem Dafoe) e la performance (che doveva esorcizzare l’ossessione che da anni l’artista jugoslava ha sviluppato nei confronti del mito di Maria Callas), vi proponiamo alcune letture (e qualche visione) per scoprire il loro universo e per comprendere a fondo se le due figure, entrambe così importanti e così di rottura per il loro ambito artistico, sono in qualche modo affini.
Per scoprire Marina Abramović vi segnaliamo due letture. La prima è il libro di James Westcott, pubblicato in Italia da Johan & Levi nel 2011 con il titolo Quando Marina Abramović morirà. Dopo essere entrato in contatto con la Abramović a New York nel 2002 in occasione di una delle sue performance più famose (The house with the ocean view), negli anni successivi Westcott ebbe la possibilità di conoscere più da vicino l’artista jugoslava e riesce così a raccontarne per primo la perfetta simbiosi tra vita e arte. La seconda lettura che invece vi proponiamo per conoscere più da vicino Marina Abramović è l’intensa autobiografia dell’artista, pubblicata da Bompiani nel 2016 con il titolo Attraversare i muri. Tra le sue pagine potrete scoprire la vita di Marina Abramović, dalla Belgrado post-bellica a cittadina del mondo, per andare in profondità alla ricerca delle radici e delle motivazioni più profonde della sua arte.
Nel numeroso materiale scritto sulla diva greca Maria Callas vi segnaliamo invece due letture molto differenti, a partire dall’appassionante graphic novel Callas – Io sono Maria Callas scritta e disegnata dalla fumettista italiana Vanna Vinci ed uscito nel 2018 per Feltrinelli Comics. Maria Callas così diventa l’eroina della sua personale tragedia, attraverso una narrazione visiva e testuale che riprende gli stilemi della tragedia greca (dalla divisione in episodi e stasimi alla presenza del coro) e si trova a raccontare la sua storia, quella di una donna diventata suo malgrado leggenda. Per chi conosce la storia di Maria Callas e per chi invece la vuole scoprire, questa graphic novel rappresenta un modo diverso e molto interessante per farlo. Nell’altro libro che invece vi proponiamo lasciamo la parola a Maria Callas che si racconta direttamente nel volume Io, Maria curato da Tom Volf. Dal 2013 Tom Volf ha votato totalmente la sua vita al grande soprano greco, cercando di ridarle voce, andando alla ricerca di scritti originali, lettere e immagini video inedite. Da questo enorme lavoro ne è scaturito il libro che vi abbiamo consigliato, diviso in due sezioni: una di memorie dettate direttamente dalla Callas all’amica giornalista Anita Pensotti tra la fine del 1956 e l’inizio del 1957 e che si riferiscono al periodo tra il 1923 (anno di nascita di Maria) al 1957 e successivamente una sezione di lettere che coprono il periodo tra il 1946 e il 1977. Memoria dopo memoria, ma soprattutto lettera dopo lettera il lettore conosce di più Maria, i suoi pensieri, i suoi timori, la sua profondità, donandoci un ritratto inedito e forse lontano dal divismo che le si attribuisce normalmente. Dal grande lavoro di ricerca Tom Volf ha ricavato anche un film, Maria by Callas dove ancora una volta è Maria Callas a raccontarsi insieme ad alcuni frammenti di esibizioni, cinegiornali e cronache d’epoca: una narrazione toccante per chi già conosce la carriera e la vita della Callas, ma anche un ottimo modo per conoscerla più a fondo.