RAFFAELLO 1520 – 1483, finalmente rivisitabile: alle Scuderie del Quirinale la raffinata mostra dedicata al geniale artista del Rinascimento. A causa del Covid19 e quindi della chiusura forzata, la grande esposizione dedicata al genio urbinate ha potuto aprire nuovamente le porte all’impaziente pubblico solo il 2 giugno, ma potrà essere visitata e ammirata fino al 30 agosto. Efficace la riorganizzazione che garantisce la sicurezza del sito. Il personale segue con instancabile e cortese attenzione i fruitori: si accede a piccoli gruppi e si percorre l’esposizione scaglionati, guidati non solo dal guardia sala, ma anche dalla segnaletica a pavimento e da un sonoro gong che scandisce i tempi. L’esposizione, divisa in quindici sezioni, ripercorre a ritroso nel tempo (1520 – 1483) la vicenda creativa dell’Urbinate: il visitatore inizia ammirando non i suoi primi capolavori, ma gli ultimi!
L’originalità della mostra si avverte fin dalla prima sala con la presentazione della riproduzione della tomba del grande artista, che moriva il 6 aprile del 1520, venerdì santo, «il giorno medesimo ch’e’ nacque» come riporta Vasari nella vita dell’artista. La tomba, riprodotta perfettamente in scala da Factum Arte, è stata progettata dallo stesso Raffaello, restaurando un’edicola del Pantheon, dove ancora si può leggere il toccante epitaffio di Pietro Bembo: «“Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci rerum magna parens et moriente mori”: Qui riposa il grande Raffaello: lui vivo, la grande madre delle cose [la Natura] temette di essere vinta e, morendo lui, di morire».
Il visitatore, proseguendo, ammira e confronta le varianti nella tematica consacrata alla Vergine dall’Urbinate: la Madonna del Granduca (Galleria Palatina di Firenze), la Madonna Alba (National Gallery di Washington), la Madonna della Rosa (Prado), la Madonna Tempi (Monaco di Baviera). Come non soffermarsi poi sulla straordinaria e grande pala dell’Estasi di santa Cecilia con l’ispirata natura morta degli strumenti musicali muti; e sui suoi due iconici autoritratti, realizzati uno a inizio carriera e l’altro verso la fine, o sui famosissimi primi piani di Baldassar Castiglione e di Fedra Inghirami?
Della rivisitata passione dell’artista per la femminilità e per specifiche figure femminili, oggi anagrafate, parlano opere immortali quali la splendida Velata con quella fastosa manica che sembra rigonfia d’aria, la sensuale e spirituale Fornarina, con il turbante di seta dorata a righe azzurre, o l’incantevole Dama con il liocorno, dall’intertestuale sapore leonardesco.
La ricchezza della personale dedicata a Raffaello è data sia dall’esposizione dell’importantissima lettera autografa del Castiglione indirizzata a Papa Leone X scritta insieme a Raffaello nel 1519, nella quale viene affrontato lo spinoso tema della protezione e conservazione delle testimonianze della Roma antica, sia dalla presenza di disegni che testimoniano l’attività progettuale dell’artista, come, ad esempio il grandioso cantiere della basilica di San Pietro. Sono visibili, inoltre, i disegni preparatori per la Santa Caterina, per la Trasfigurazione, con il dettaglio del ragazzo indemoniato e un arazzo realizzato dai maestri fiamminghi su disegno di Raffaello, uno dei dieci commissionati da papa Leone X da collocare nella Cappella Sistina.
Il percorso termina con la vista, che toglie il respiro, di Roma, al cui impianto urbanistico, rispettoso delle vestigia del passato, ha contribuito il grande Raffaello: la città, da sempre eterna, che rese e rende lui immortale.
La Mostra, organizzata da Scuderie del Quirinale e Gallerie degli Uffizi, in collaborazione con Galleria Borghese, Musei Vaticani e Parco Archeologico del Colosseo, è curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro
Fausta Anello
Scuderie del Quirinale
Roma | 2 giugno – 30 agosto 2020
Raffaello 1520-1483
a cura di
Marzia Faietti e Matteo Lafranconi
con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro