MITO Settembremusica 2020

MITO 2020 | Tra violoncelli, spiriti e aria

Come da tradizione, anche in questo difficile 2020 il mese di settembre a Milano e a Torino è stato il momento del Festival Internazionale MiTo SettembreMusica (giunto quest’anno alla quattordicesima edizione), che ha voluto segnare una simbolica ripresa per le due grandi città, un piccolo segno di ritorno alla normalità nel segno delle compagini italiane, assolute protagoniste di questa edizione a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19. Il tema scelto per questa edizione dal direttore artistico Nicola Campogrande è stato quello degli Spiriti, in un percorso alla ricerca dei “diversi territori entro i quali la musica ci mette in relazione con lo spirito”. Per questa edizione abbiamo assistito a tre degli oltre ottanta appuntamenti che stanno animando Milano e Torino in queste settimane, tutti e tre al Teatro dal Verme (ormai eletto a casa milanese del Festival).

Il primo è stato il concerto dello scorso 8 settembre, che ha visto protagonista il violoncellista Giovanni Sollima. Il concerto dal titolo: Un violoncello 1 è stato il primo degli appuntamenti dedicati da MiTo al violoncello, tre speciali concerti che nel corso del Festival hanno visto esibirsi tre dei più importanti esponenti della scuola violoncellistica italiana dei nostri giorni (oltre a Sollima, sono stati ospiti del Festival anche Mario Brunello ed Enrico Dindo) in una serie di programmi alla scoperta del repertorio per violoncello, dalle origini barocche ad oggi. Giovanni Sollima ha guidato il pubblico in un vero percorso esperienziale alla scoperta della versatilità del violoncello, in un viaggio temporale tra Johann Sebastian Bach (con la celebre Suite per violoncello n. 3) fino ai brani dello stesso Sollima (tra cui una Song da Acquaprofonda, opera lirica composta durante il lockdown) passando per brani di Domenico Galli, Abel, Bloch e Stravinskij insieme a tre dei magnifici Capricci di Giuseppe Dall’Abaco. Dalle sonorità tipicamente bachiane e così facilmente riconoscibili alle contaminazioni con la musica elettronica nei brani dello stesso Sollima, il violoncellista siciliano è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico con una performance energica e intensa, veemente in certi passaggi, ma capace anche di estrema dolcezza (come ad esempio nel Capriccio n. 8 di Dall’Abaco). Tanti applausi per il solista palermitano da parte del pubblico, trascinato anche dall’esecuzione trascinante del brano popolare Santu Paulu.  

Il secondo concerto a cui abbiamo partecipato ha visto esibirsi il 10 settembre l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta dal M° Michele Mariotti, in un programma interamente dedicato alla musica preromantica di Mozart e Gluck dal titolo: Aria. Di Mozart in particolare la OSN Rai ha eseguito due delle cosiddette Sinfonie salisburghesi (la n. 27 e la n. 25), composte da un Mozart diciassettenne nel 1773, appena tornato dal suo terzo (ed ultimo) viaggio in Italia. Tra le due composizioni mozartiane l’Orchestra ci ha accompagnati in un intermezzo idilliaco, grazie alla Danse des esprits bienheureux, tratto dall’Orphée et Eurydice di Gluck. Due compositori molto vicini dal punto di vista temporale, ma allo stesso tempo così diversi e capaci però in modo similare di trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione. E’ proprio questo ciò che più è emerso dai tre brani in programma, nella loro semplicità e brevità capaci di risollevare l’ascoltatore e di circondarlo di suoni, di melodie impenetrabili da tutto il resto per il tempo dell’esecuzione. Questa musica sembrava quasi essere stata composta appositamente per questo particolare momento storico che stiamo vivendo, dove tante ancora sono le incognite e le preoccupazioni che ci circondano. Molto teatrale la direzione di Michele Mariotti, sempre attento ad ottenere dall’orchestra le giuste sfumature e il giusto colore orchestrale. 

Il nostro terzo (ed ultimo) appuntamento con questa edizione di MiTo è coinciso con il concerto che ha visto impegnato il celebre ensemble barocco Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini nel concerto dal tema Notti e Follie, con un programma che si è tradotto in un vero e proprio excursus nella musica veneziana tra il Cinquecento e il Settecento. Se è facile riconoscere lo stile e la virtuosità di Antonio Vivaldi (magnifici la sonata La follia e il concerto Il Gardellino proposti in questo programma), molto interessante è stato andare alla scoperta di brani meno noti, ma non di certo meno evocativi, come per esempio La spiritata di Gabrieli o il brano Battalla de Barabaso yerno de Satanas di Andrea Falconiero, capaci di riportarci letteralmente indietro nel tempo con una musica che ancora ci fa emozionare. Impeccabile la ricerca filologica dell’ensemble Il Giardino Armonico, da anni impegnato proprio nell’esecuzione filologicamente informata e su strumenti d’epoca, trascinato dalla prova di Giovanni Antonini che al ruolo del direttore affianca quello del flautista. 

L’edizione 2020 di MITO la ricorderemo come un’edizione speciale, nata tra le mille difficoltà del distanziamento sociale e delle limitazioni di spostamenti, la ricorderemo come l’edizione delle mascherine, ma soprattutto sarà l’edizione di MITO che ha riportato il grande pubblico (dopo i mesi del lockdown, del silenzio e del digitale) ad ascoltare la musica dal vivo.


MITO Settembremusica 2020

Milano | Teatro dal Verme
8 settembre | Un violoncello 1 – Giovanni Sollima

Milano | Teatro dal Verme
10 settembre | Aria – Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Michele Mariotti

Milano | Teatro dal Verme
14 settembre | Notti e follie – Il giardino armonico diretto da Giovanni Antonini

 

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