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L’Elfo riparte con “Diplomazia”!

Dopo i mesi del lockdown e della chiusura il Teatro Elfo Puccini di Milano ha finalmente riaperto le sue porte e l’ha fatto presentando una delle nuove produzioni dell’Elfo più attese della scorsa stagione: stiamo parlando di Diplomazia di Cyril Gely, originariamente programmato per marzo, ma che solo ora ha potuto debuttare sul palcoscenico del teatro milanese.

La pièce è ambientata a Parigi e racconta i drammatici eventi della notte del 25 agosto 1944 che videro protagonisti il console svedese Raoul Nordling (Ferdinando Bruni) e il generale Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi (Elio De Capitani), e che portarono alla liberazione della capitale francese. Tutto succede in una notte: il generale tedesco si trova ancora una volta nella sua carriera militare a dover seguire gli ordini. Lo ha fatto per tutti i suoi lunghi anni di servizio nell’esercito tedesco e il Führer lo ha appositamente scelto per compiere un ultimo importante compito: radere al suolo Parigi per dare un ultimo segnale di forza all’interno di un conflitto in cui la Germania sa di avere i giorni contati. Su von Choltitz pende anche la scure della Sippenhaft, la legge nazista che prevedeva la punizione dei familiari per reati nei confronti del Reich. A differenza di quanto già sembra scritto, il generale dà qualche segno di tentennamento nei confronti di una decisione così difficile e drastica e che prevederebbe un’enorme perdita di vite umane. Sembra quindi arrivare al momento giusto Raoul Nordling che dà voce ai dubbi del generale e che in un lungo e serrato dialogo riesce a convincerlo a negoziare la resa. 

Due uomini, due sensibilità, due stili di vita che si scontrano e s’incontrano in questo dialogo che catalizza ed emoziona lo spettatore, grazie soprattutto alle prove attoriali dei due protagonisti: Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, impegnati nuovamente in uno scontro faccia a faccia dopo aver impersonato David Frost e Richard Nixon nella pièce Frost/Nixon e i due amici W. H. Auden e Benjamin Britten ne Il vizio dell’arte. De Capitani (anche regista dello spettacolo insieme a Francesco Frongia) disegna un generale solo all’apparenza spietato, ma nella realtà preoccupato e consapevole delle sorti del conflitto, così come dei rischi per la propria famiglia. Bruni porta sul palcoscenico tutto il savoir-faire del diplomatico innamorato di Parigi, alla ricerca della giusta apertura per far capitolare von Choltitz. Quasi ci si commuove quando Nordling parla di Parigi e di cosa vorrebbe dire un mondo senza una città del genere. Come la Storia ci ha insegnato, alla fine il generale tedesco disobbedirà agli ordini (probabilmente per la prima volta nella sua carriera) e Parigi tornerà in mano dei francesi, segnando un altro tassello verso la sconfitta della Germania nazista. 

I mesi di attesa sono stati ben ripagati, perché è stato un piacere poter tornare a teatro e assistere ad una pièce come Diplomazia, soprattutto quando ci si trova di fronte a due grandi attori (insieme agli ottimi Michele Radice, Alessandro Savarese e Simon Waldvogel) e ad un allestimento curato nei minimi dettagli. Speriamo fiduciosi che sia solo l’inizio di una stagione che, seppur difficile, regalerà tanta gioia agli spettatori milanesi. 


Teatro Elfo Puccini
Milano | 16 ottobre 2020

Diplomazia
di Cyril Gely

traduzione di Monica Capuani
uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia

Ferdinando Bruni | Raoul Nordling, console di Svezia
Elio De Capitani | Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi
Michele Radice | Werner Ebernach, ufficiale del genio
Alessandro Savarese | Hans Brensdorf, sentinella
Simon Waldvogel | Helmut Mayer, attendente di von Choltitz

luci | Michele Ceglia
suono | Luca De Marinis

produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Catania
in coproduzione con LAC Lugano Arte e Culturagmail

 

www.elfo.org

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