Con il passaggio in zona gialla della Lombardia, finalmente, dopo qualche giorno di assestamento, anche i musei e le mostre milanesi hanno potuto riaprire le proprie porte e ricominciare ad accogliere i visitatori.
La prima mostra che noi di The.blogartpost abbiamo voluto visitare negli scorsi giorni, dopo la triste chiusura invernale dei musei è stata la grande retrospettiva che la Triennale di Milano sta dedicando ad Enzo Mari (scomparso proprio all’indomani dell’inaugurazione della mostra) curata dal celebre critico e storico dell’arte svizzero Hans Ulrich Obrist (che aveva coltivano negli anni una speciale relazione con l’artista) con la collaborazione di Francesca Giacomelli che si è occupata principalmente della sezione storica della mostra. La retrospettiva della Triennale racconta gli oltre 60 anni di attività di Enzo Mari, immergendo il visitatore all’interno dell’intera produzione di Mari che com’è risaputo ha spaziato dall’arte al design, passando per la progettazione architettonica, la filosofia, la grafica e la didattica.
Il visitatore è introdotto alla mostra già nell’atrio del Palazzo dell’Arte, grazie all’ultimo lavoro firmato da Nanda Vigo (realizzato poche settimane prima della morte), un’installazione di neon dal titolo Lo zoo di Enzo che rende omaggio al celebre puzzle di legno di Enzo Mari: 16 Animali prodotto da Danese a partire dal 1957. L’installazione di Nanda Vigo è uno dei tanti omaggi realizzati per l’occasione da numerosi artisti e designer di fama internazionale come Mimmo Jodice, Adrian Paci, Tacita Dean e Barbara Stauffacher Solomon. La mostra della Triennale si articola in due parti: la prima è il riallestimento del progetto espositivo della mostra Enzo Mari. L’arte del design tenutasi alla GAM di Torino nel 2008 e curata dallo stesso Mari, qui sono esposti circa 250 tra le opere ed i progetti più interessanti realizzati dall’artista; la seconda sezione è invece un’idea nata appositamente per questa mostra e presenta attraverso diciannove Piattaforme di Ricerca altrettanti approfondimenti sulle principali tematiche dell’attività di Mari. Conclude la mostra una sezione in cui sono presentate alcune video-interviste realizzate dallo stesso Obrist che testimoniano la profondità teorica del pensiero di Mari.
La mostra, grazie alla collaborazione del CASVA di Milano (a cui l’artista aveva recentemente donato la sua collezione) è un’occasione davvero unica di approfondire una figura fondamentale del design italiano, grazie a documenti, progetti e materiali d’archivio, che per precisa volontà dell’artista non saranno più accessibili agli studiosi per i prossimi quarant’anni (“perché solo tra quarant’anni una nuova generazione non degradata come quella odierna, potrà farne un uso consapevole e riprendere così in mano il significato profondo delle cose.”). Accompagna la mostra un poderoso catalogo (più di 540 pagine!) edito da Electa con cinque diverse copertine, che raccoglie, accanto all’approfondimento monografico e al regesto delle opere, numerose interviste e contributi di progettisti e artisti, che rendono omaggio alla figura di Enzo Mari.
La retrospettiva che la Triennale di Milano sta dedicando in questi mesi ad Enzo Mari è un ulteriore tassello del progetto che, nato con il Museo del Design Italiano, si sta focalizzando in questi anni, grazie ad approfondimenti e grandi mostre, sui grandi maestri del design italiano, percorso che dovrebbe proseguire nella prossima primavera con la mostra dedicata a Vico Magistretti.
Triennale di Milano
17 ottobre 2020 – 18 aprile 2021
Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli
a cura di Hans Ulrich Obrist
con Francesca Giacomelli
progetto dell’allestimento: Paolo Ulian
direzione artistica: Lorenza Baroncelli
catalogo: Electa editore