Con il concerto dello scorso 10 maggio anche il Teatro alla Scala di Milano ha finalmente riaperto le sue porte al pubblico (dopo quasi 200 giorni di chiusura forzata a causa del persistere della pandemia) con un concerto straordinario dal grande valore simbolico che oltre a festeggiare la riapertura del teatro ha celebrato i 75 anni dall’altro concerto di riapertura, quello diretto da Arturo Toscanini nel maggio del 1946 a seguito dell’immediata ricostruzione del teatro dopo i bombardamenti della guerra.
Per questa speciale occasione i complessi scaligeri sono stati guidati dal direttore musicale del teatro, il maestro Riccardo Chailly, che ha proposto un programma di grande respiro internazionale (forse un’anticipazione del cambio di rotta sul repertorio internazionale annunciato ormai qualche mese fa dal Maestro?) che ci ha condotti, grazie anche alla voce del soprano norvegese Lise Davidsen (al debutto alla Scala) in un percorso tra capolavori di Verdi e Wagner, passando per Strauss, Čajkovskij e un insolito Purcell. Un programma di brani celebri e celeberrimi, tra cui hanno brillato sicuramente Es gibt ein Reich wo alles rein ist dall’Ariadne auf Naxos di Richard Strauss e Dich, teure Halle dal Tannhäuser di Wagner insieme al grandioso Vorspiel da Die Meistersinger von Nürnberg e all’ouverture dal Tannhäuser. Il soprano norvegese è parso estremamente a suo agio nella tessitura di Arianna e in quella di Elisabeth, proponendo una voce ben proiettata nella grande sala del Piermarini, pastosa al centro e capace di sicure e sferzanti salite verso il registro acuto. Sarà sicuramente interessante poterla sentire nuovamente dal vivo, magari in un’opera in forma scenica. Ad aprire e chiudere il concerto due dei più grandi cori verdiani, Patria oppressa da Macbeth e Va’ pensiero da Nabucco che ha chiuso simbolicamente la serata, così come l’aveva chiusa anche nel 1946.
È stata sicuramente una grande emozione poter riascoltare la musica dal vivo, sentire le note risuonare nella grande sala del Piermarini, nel tentativo di riappropriarsi giorno dopo giorno dei riti e del piacere della normalità. Assecondando le norme anti-Covid19, 500 erano i posti disponibili per gli spettatori posizionati nei palchi, mentre l’orchestra occupava ancora la platea (come si è visto in numerose occasioni durante le registrazioni in streaming di questi ultimi mesi) e il coro era posizionato opportunamente distanziato in palcoscenico. Questa disposizione rimarrà anche per i prossimi appuntamenti aperti al pubblico: il concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti (11 maggio) e quello della Filarmonica della Scala diretta da Daniel Harding. Continueranno invece anche gli appuntamenti in streaming: il 15 maggio l’appuntamento sarà con il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala per una serata dedicata ai Grandi coreografi, mentre il 25 maggio tornerà l’opera lirica con L’Italiana in Algeri di Rossini diretta da Ottavio Dantone nella produzione storica di Ponnelle. In attesa quindi che l’opera e il balletto tornino dal vivo e che il pubblico li possa fruire nuovamente, attendiamo quindi l’annuncio degli appuntamenti dei prossimi mesi.
Teatro alla Scala
Milano | 10 maggio 2021
Giuseppe Verdi
da Macbeth
Patria oppressa!
Henry Purcell
da Dido and Aeneas
When I am laid in earth
Pëtr Il’ič Čajkovskij
da La Dama di picche
Preludio
Aria di Liza
Ach! Istomilas’ ja gorem
Richard Wagner
da Die Meistersinger von Nürnberg
Vorspiel
Richard Strauss
da Ariadne auf Naxos
Es gibt ein Reich wo alles rein ist
Giuseppe Verdi
da La forza del destino
Sinfonia
Pace, pace, mio Dio
Richard Wagner
da Tannhäuser
Ouvertüre
Dich, teure Halle
Giuseppe Verdi
da Nabucco
Va’, pensiero
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Riccardo Chailly | direttore
Bruno Casoni | maestro del coro
Lise Davidsen | soprano
ph. Brescia & Amisano © Teatro alla Scala