Trovatore Circo Massimo Roma, Giuseppe Verdi; Daniele Gatti; Roberta Mantegna

Il Trovatore di Verdi al Circo Massimo

Per la seconda estate consecutiva la programmazione estiva del Teatro dell’Opera di Roma si è trasferita al Circo Massimo proponendo come primo titolo di questa stagione estiva Il Trovatore di Verdi, presentato in nuovo allestimento firmato da Lorenzo Mariani. La parte musicale è stata affidata al maestro Daniele Gatti che arriva così a concludere (nell’arco di un anno esatto) la sua lettura della trilogia popolare di Verdi per l’Opera di Roma (dopo il Rigoletto kolossal, firmato da Damiano Michieletto la scorsa estate e La Traviata pensata da Mario Martone per lo streaming dello scorso aprile). Gatti ha proposto una lettura della partitura verdiana intimistica, lontana dai clamori del Verdi più burrascoso, e dalla comune prassi esecutiva, permettendo così al pubblico di continuare a scoprire qualcosa di nuovo in un’opera così spesso rappresentata e tanto amata. Come anche nella lettura degli altri due capolavori verdiani, Gatti si dimostra attentissimo alle dinamiche, ai dettagli e pronto a mettere l’orchestra al servizio dei cantanti. 

Lo spettacolo ideato da Lorenzo Mariani nasce da un’idea sviluppata in forma embrionale per Il Trovatore che il Teatro la Fenice di Venezia aveva presentato (in forma semiscenica) lo scorso ottobre; lo spettacolo pensato da Mariani è completamente atemporale, letteralmente immerso tra le stelle: quelle della notte romana (che con il passare del tempo vanno comparendo in cielo) e quelle digitali che compaiono sul grande schermo che occupa per intero il fondo del palco e che si alternano con immagini che evocano di volta in volta la luna, le nuvole o il fuoco. Il semplice allestimento si basa principalmente sulla dicotomia tra bianco e nero, i pochi semplici oggetti presenti in scena (sgabelli e tavoli) sono sempre bianchi e neri e i protagonisti vestiti tutti di nero sono caratterizzati solo da delle lunghe stole rosse (per i gitani) e bianche (per gli uomini del Conte). Sebbene la semplicità e l’atemporalità ben si adatti alla trama fantasiosa ed improbabile de Il Trovatore riuscendo quindi a catalizzare tutta l’attenzione sulla musica, si sarebbe preferito da parte del regista un maggior lavoro di scavo dei personaggi che risultano in certi casi appena abbozzati. 

Passando al cast, il ruolo del Conte di Luna era interpretato dal baritono britannico Christopher Maltman. La voce si dimostra energica, ma purtroppo povera di accenti, mentre la sua interpretazione non riesce a restituire appieno gli stati d’animo del personaggio (tanto da far passare in sordina la arcinota Il balen del suo sorriso). Dopo averla ascoltata ne Le Trouvère andato in scena al Festival Verdi 2018, ritroviamo Roberta Mantegna nei panni di Leonora. Il soprano palermitano dalla voce schiettamente lirica si è dimostrata estremamente a suo agio nel registro medio-alto e precisa nelle agilità previste dalla parte, tratteggiando una Leonora crepuscolare e dolente. Ottima la prova del mezzosoprano francese Clémentine Margaine che, al debutto nel ruolo di Azucena, offre non solo una voce omogenea in tutti i registri, calda al centro, così come svettante verso il registro più acuto, ma anche un’interpretazione drammatica e coinvolgente. Manrico era invece interpretato in modo convincente da Fabio Sartori che, a fronte di un fraseggio a tratti non precisissimo, porta al personaggio buono squillo e sicura baldanza, offrendo quindi nel complesso una prova che possiamo dire superata. Completava il quintetto dei protagonisti, il corretto Marco Spotti nei panni di Ferrando, mentre tra i comprimari segnaliamo Marianna Mappa (Ines), Domingo Pellicola (Ruiz), Antonio Taschini (un vecchio zingaro) e Aurelio Cicero (un messo). 

Al termine dello spettacolo il pubblico ha tributato calorosi applausi a tutto il cast, Il Trovatore è solo il primo appuntamento dell’estate romana che proseguirà fino ad agosto con un ricco programma che spazia tra opera, danza e musica.


Roma Opera aperta
Circo Massimo 2021
19 giugno 2021

Il trovatore

Opera in quattro parti
libretto di Salvadore Cammarano
tratto dall’omonimo dramma spagnolo di Antonio Garcia Gutiérrez
musica di Giuseppe Verdi

Il conte di Luna | Christopher Maltman
Leonora | Roberta Mantegna
Azucena | Clémentine Margaine
Manrico | Fabio Sartori
Ferrando | Marco Spotti
Ines | Marianna Mappa
Ruiz | Domingo Pellicola
un vecchio zingaro | Antonio Taschini
un messo | Aurelio Cicero

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

direttore | Daniele Gatti
maestro del coro | Roberto Gabbiani
regia | Lorenzo Mariani
scene e costumi| William Orlandi
luci | Vinicio Cheli
video | Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii

 

operaroma.it

 

ph. Fabrizio Sansoni-Teatro dell’Opera di Roma

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