Dopo l’edizione ridotta (causa pandemia) dello scorso anno, il Rossini Opera Festival di Pesaro torna quest’anno ad un formato più tradizionale con un ricco cartellone di opere, recital e concerti. Tra le nuove produzioni di quest’anno alla Vitrifrigo Arena dopo il titolo inaugurale del festival (Moïse et Pharaon diretto da Giacomo Sagripanti per la regia di Pier Luigi Pizzi) Davide Livermore ha firmato la regia di Elisabetta Regina d’Inghilterra, sesta opera seria di Rossini che per l’occasione è diretta da Evelino Pidò, al suo debutto al Festival.
Come ci ha abituato negli ultimi anni, il regista torinese Davide Livermore propone uno spettacolo ricco e fastoso che riesce ad affascinare facilmente lo spettatore. Facendo gioco forza sul fatto che la vicenda narrata da Rossini è solo vagamente ispirata a vicende storiche realmente accadute a Elisabetta I Tudor, ma che in realtà si tratta di un gioco di suggestioni nei confronti dello spettatore per narrare una vicenda più universale, Livermore tenta di fare la stessa cosa, ambientando l’opera ai tempi di Elisabetta II Windsor. Il periodo preciso non è identificabile (probabilmente siamo in un ipotetico secondo dopoguerra), ma tutti gli elementi più iconici della celebre sovrana inglese sono presenti e richiamano a gran voce da un lato l’immaginario creato nella celebre serie tv The Crown, dall’altro il film The Queen con Helen Mirren, senza dimenticare Downton Abbey, ma neppure la celebre foto di Cecil Beaton Charles James Gowns del 1948 da cui si prende ispirazione per gli abiti del coro femminile. Il tutto è poi inserito all’interno di un ambiente che diventa sala del palazzo, ma anche prigione a seconda dei momenti dell’opera grazie alle belle proiezioni firmate come di consueto da D-Wok e alle luci di Nicolas Bovey. Possiamo quindi dire che si rimane affascinati da tutto ciò su cui è costruito lo spettacolo, ma ciò che sembra un po’ mancare è un livello drammaturgico che vada oltre la suggestione e che ci porti all’interno dello scavo psicologico dei tormentati protagonisti. Da sottolineare la prova del costumista Gianluca Falaschi, incredibile nel ricreare costumi di una bellezza straordinaria.
Di buon livello la compagnia di canto raccolta per l’occasione, seppur senza punte di diamante. Il mezzosoprano francese Karine Deshayes vestiva i panni di Elisabetta. La voce è pastosa e ben proiettata, ma purtroppo soprattutto all’inizio, forse complice un po’ di emozione, ha avuto qualche difficoltà nella coloratura non sempre precisa e nel registro acuto. Il temperamento era invece davvero regale, pienamente allineato a quello della sovrana Elisabetta II. La rivale in amore era un soprano di casa a Pesaro, Salome Jicia. Il soprano georgiano nei panni della tormentata Matilde sfoggia bella voce lirica e la consueta pulizia vocale. Leicester era invece il baritenore Sergey Romanovsky, protagonista nonostante qualche piccola disattenzione di una prova di ottimo livello grazie ad acuti luminosi e agilità ben definite. Più problematica invece la prova di Barry Banks nei panni di Norfolc: la voce è aspra e incontra anche difficoltà nei passaggi di coloratura. Completavano il cast il corretto Enrico di Marta Pluda e Valentino Buzza nei panni di Guglielmo.
Come già anticipato, sul podio c’era Evelino Pidò, per la prima volta ospite al Festival rossiniano. Il direttore torinese non è riuscito ad emozionare a fondo alla testa dell’Orchestra Sinfonica della Rai, protagonista di un’ottima prova. Alla direzione di Pidò è mancato un po’ di slancio e di profondità, preferendo una certa prudenza, anche nei lunghi recitativi che risultano di conseguenza un po’ piatti. Buona invece la breve prova del Coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno preparato dal Giovanni Farina.
Al termine dell’anteprima a cui abbiamo assistito è stato tributato un grande successo per tutti gli interpreti impegnati, Elisabetta Regina d’Inghilterra sarà in scena a Pesaro da mercoledì 11, fino a sabato 21 agosto!
Rossini Opera Festival
Vitrifrigo Arena
Pesaro | 8 agosto 2021
Elisabetta Regina d’Inghilterra
dramma per musica in due atti di Giovanni Schmidt
musica di Gioachino Rossini
Elisabetta | Karine Deshayes
Leicester | Sergey Romanovsky
Matilde | Salome Jicia
Enrico | Marta Pluda
Norfolc | Barry Banks
Guglielmo | Valentino Buzza
Coro del Teatro Ventidio Basso
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
direttore | Evelino Pidò
maestro del coro | Giovanni Farina
regia | Davide Livermore
scene | Giò Forma
costumi | Gianluca Falaschi
luci | Nicolas Bovey
videodesign | D-Wok