Al Teatro alla Scala di Milano si chiude l’autunno rossiniano con la ripresa dell’ultimo titolo andato in scena nel febbraio 2020 prima dello scoppio della pandemia, stiamo parlando della nuova produzione de Il turco in Italia di Rossini, firmato da Roberto Andò che riuscì ad andare in scena per una sola recita prima della chiusura dei teatri. Per questa attesa ripresa (prima dell’unica recita del febbraio 2020 il titolo mancava al Piermarini dal 1997) è tornato sul podio il maestro Diego Fasolis, mentre sul palco sono stati confermati Rosa Feola (Fiorilla), Giulio Mastrototaro (Don Geronio), Laura Verrecchia (Zaida) e Manuel Amati (Albazar).
Come accennato prima, la regia dello spettacolo è stata affidata a Roberto Andò che ha ideato uno spettacolo semplice ma allo stesso tempo estremamente efficace, che riesce a divertire lo spettatore e a intrattenerlo senza però risultare mai scontato. Al centro di tutta la vicenda sta Prosdocimo, il poeta, che secondo la regia di Andò è il vero e proprio deus-ex-machina dell’opera: è lui che decide di far apparire e scomparire i personaggi e che decide i loro destini. E’ tutto quindi un appari-scompari che rende movimentata la vicenda, ambientata nell’elegante scenografia di Gianni Carluccio, completata dai video di Luca Scarzella. I personaggi vestono poi i bellissimi e sfarzosi costumi disegnati da Nanà Cecchi. Ottimo abbiamo poi trovato la prova attoriale degli interpreti coinvolti, capaci di dare volto ed espressione (e non solo voce) ai sentimenti dei diversi personaggi.
La direzione musicale era affidata a Diego Fasolis che, al netto di qualche recitativo tagliato, porta in scena una versione completa del Turco, aggiungendo anche tre numeri solitamente non eseguiti (un’aria di Don Geronio, una di Narciso e una di Fiorilla) che quindi possiamo dire di aver avuto il piacere di ascoltare. Fasolis ancora una volta si dimostra estremamente attento alle dinamiche e va alla ricerca di un suono che risulti il più possibile vicino a quanto gli spettatori dell’epoca di Rossini abbiano davvero potuto sentire. Ne scaturisce un Turco brillante e pieno di momenti scoppiettanti, ma senza tralasciare le parti più patetiche e più introspettive che risultano fondamentali in questa partitura.
Di ottimo livello il cast coinvolto in questa produzione, a cominciare dalla figura del poeta Prosdocimo qui portato in scena da Alessio Arduini che ha offerto una prova piena di verve e spavalderia, nonché vocalmente efficace. Ottima la prova anche di Giulio Mastrototaro nei panni del povero Don Geronio: spigliato in scena, ma anche spumeggiante a livello vocale. Il pubblico lo accoglie con un’ovazione dopo Se ho da dirla avrei molto piacere grazie ad un sillabato perfetto e ad un’interpretazione davvero riuscita, mai caricaturale. Dopo averlo ascoltato nei panni di Almaviva, Antonino Siragusa interpretava qui l’amante Don Narciso, confermando l’impressione avuta: la voce è limpida e luminosa, la coloratura precisa e l’interpretazione sentita. Il Turco era in questa ripresa Erwin Schrott. Capace di dominare lo spazio scenico, il basso uruguayano offre un’interpretazione di Selim decisamente virata al farsesco, risultando molto divertente nei panni dell’uomo che si fa facilmente abbindolare. Vocalmente risulta però meno solido e lo si nota specialmente nelle sbavature nelle agilità. Completa il quintetto dei protagonisti la Fiorilla di Rosa Feola, vera e propria protagonista dell’opera. La tessitura di Fiorilla si adatta perfettamente alla voce lirica del soprano casertano che con grande musicalità e gusto, grandissima precisione nelle agilità e timbro adamantino riesce a tratteggiare un ritratto di donna scaltra, languida, ma allo stesso tempo dolente. Buona la prova di Laura Verrecchia nei panni di Zaida, mentre Manuel Amati si è ben distinto nella sua aria Ah sarebbe troppo dolce dopo un inizio di recita un po’ difficile. Ottimi anche gli interventi del Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi.
Al termine applausi per tutti gli interpreti con grande entusiasmo per il ritorno di questo titolo al Piermarini, nella speranza che possa ritornare più spesso a popolare i cartelloni operistici dei teatri italiani.
Teatro alla Scala
Milano | 20 ottobre 2021
Il turco in Italia
dramma buffo in due atti
libretto di Felice Romani
musica di Gioachino Rossini
Selim | Erwin Schrott
Donna Fiorilla | Rosa Feola
Don Geronio | Giulio Mastrototaro
Don Narciso | Antonino Siragusa
Prosdocimo | Alessio Arduini
Zaida | Laura Verrecchia
Albazar | Manuel Amati
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
direttore | Diego Fasolis
regia | Roberto Andò
ripresa da Emmanuelle Bastet
maestro del coro | Alberto Malazzi
scene e luci | Gianni Carluccio
costumi | Nanà Cecchi
video | Luca Scarzella
aiuto regista | Marco Monzini
ph. Brescia & Amisano