Il Teatro Municipale di Piacenza (dopo la Tosca di quest’estate nel cortile di Palazzo Farnese) ha ripreso negli scorsi giorni la programmazione lirica con uno dei titoli più attesi dai melomani per questo autunno: stiamo parlando della Norma di Vincenzo Bellini qui presentata nell’allestimento di Nicola Berloffa. La messinscena di questo titolo fondamentale del repertorio belcantistico desta sempre molto interesse vista la rarità della sua presenza nei cartelloni operistici ed è quindi con coraggio che il Municipale di Piacenza insieme al Regio di Parma e al Pavarotti-Freni di Modena ha deciso di farne il titolo inaugurale per la ripresa dell’attività lirica in scena dopo la lunga pausa legata alle chiusure causate dalla pandemia.
Come già anticipato, la messinscena è quella di Nicola Berloffa una nuova produzione nata dalla rielaborazione dallo spettacolo già andato in scena tra il 2016 e il 2019 a San Gallo, Rennes e Nizza. La vicenda è trasportata in piena epoca romantica ed è ambientata in quelli che sembrano i ruderi di un antico palazzo, simbolo di un mondo in disfacimento, dove si scontrano vinti ed oppressori. Le monumentali scene firmate da Andrea Belli assieme agli sfarzosi costumi di Valeria Donata Bettella riescono a conquistare il pubblico fin dall’apertura del sipario e a mascherare una regia forse un po’ troppo statica.
Il motivo principale di interesse era la presenza di Angela Meade impegnata nel ruolo del titolo e le aspettative sono state in gran parte ripagate. Il soprano statunitense affronta con coraggio la parte della sacerdotessa e lo fa con una voce che è un fiume in piena che scorre lungo la sala del Municipale. Il volume risulta impressionante, così come anche l’omogeneità di registro e la capacità di snocciolare le agilità senza colpo ferire. Interessanti i pianissimi e ottima la dizione. Nonostante qualche piccola sbavatura, ne è scaturita una performance di alto livello salutata con grande successo dal pubblico. Al suo fianco stava Stefano La Colla nei panni di Pollione. La voce ha volume ragguardevole, timbro interessante e sale senza problemi verso l’acuto. Affronta con impeto le difficoltà della parte, risultando interpretativamente coinvolgente, anche se stilisticamente non sempre preciso. Paola Gardina invece vestiva i panni di Adalgisa, interpretata con eleganza e pulizia vocale. Sconta forse il confronto con la voce torrenziale di Angela Meade, risultando inoltre un po’ in difficoltà nelle note più acute previste dalla parte. Ottimo e applauditissimo l’Oroveso di Michele Pertusi che domina la scena vocalmente e interpretativamente grazie ad un canto sfumato che risulta sempre intenso e fraseggio elegante. Completavano il cast Didier Pieri e Stefania Ferrari, ottimi nei loro interventi nei panni di Flavio e Clotilde.
La direzione musicale era affidata per l’occasione al giovane direttore Sesto Quatrini che ha optato per la scelta di tempi energici che hanno messo in risalto gli aspetti più dinamici della partitura, nonché i momenti più concitati. Ottimo inoltre il rapporto che ha saputo creare inoltre tra buca e palcoscenico, così come puntuale sono risultati gli interventi del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.
Al termine della recita la sala gremita ha accolto con calorossisimi applausi l’intero cast, un trionfo per il teatro piacentino che torna finalmente ad accogliere il suo pubblico.
Teatro Municipale
Piacenza | 24 ottobre 2021
Norma
tragedia lirica in due atti
libretto di Felice Romani
musica di Vincenzo Bellini
Pollione | Stefano La Colla
Oroveso | Michele Pertusi
Norma | Angela Meade
Adalgisa | Paola Gardina
Clotilde | Stefania Ferrari
Flavio | Didier Pieri
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
direttore | Sesto Quatrini
maestro del coro | Corrado Casati
regia | Nicola Berloffa
scene | Andrea Belli
costumi | Valeria Donata Bettella
luci | Marco Giusti
ph. ©Cravedi | Verile