Titolo inaugurale di questa edizione 2021 del Festival Donizetti Opera di Bergamo è stato L’elisir d’amore, messo in scena nel rinato Teatro Donizetti. E’ singolare che un festival dedicato proprio alla riscoperta e alla valorizzazione del vasto repertorio donizettiano decida invece di proporre uno dei titoli più conosciuti, ma le motivazioni c’erano e non possiamo che essere sostenitori di questa scelta. Il maestro Riccardo Frizza, direttore musicale del Festival, ha diretto in questa occasione l’opera nella sua integrità, con piccole, ma in certi casi, significative differenze che ci hanno mostrato un altro lato di questo grande capolavoro. Inoltre l’orchestra Gli Originali imbracciava strumenti d’epoca con la particolarità quindi di proporre una sonorità diversa e potenzialmente quindi più vicina a quella che il bergamasco desiderava all’epoca della sua composizione. Riccardo Frizza è ben riuscito a dare un’ottima interpretazione offrendo una performance al servizio dei cantanti in palcoscenico, senza dimenticare però i grandi squarci lirici così come i momenti più scoppiettanti.
Il cast radunato sul palco per questa occasione era di primissimo livello, a partire dal debutto a Bergamo di Javier Camarena impegnato nei panni di Nemorino. Il tenore messicano ha offerto a livello vocale una performance ottimale, grazie ad un fraseggio prezioso, emissione precisa, sicurezza nel registro acuto, senza però dimenticare soprattutto la grande emotività che ogni nota riesce ad esprimere. Applauditissima la sua furtiva lagrima cantata candidamente a fior di labbra. Vera e propria rivelazione del Festival, Caterina Sala nei panni di Adina. Dotata di tecnica solidissima e di grande musicalità, il giovanissimo soprano dotata di bella voce lirico-leggera conquista il pubblico grazie ad un’interpretazione coinvolgente e lanciandosi in funambolici virtuosismi e ardite colorature nell’aria finale di Adina che, in questo caso, era Ah, l’eccesso del contento scritta da Donizetti per Fanny Tacchinardi. Solida la prova di Roberto Frontali nei panni di Dulcamara grazie alla voce brunita e ben proiettata e ad una caratterizzazione del personaggio forse meno sopra le righe rispetto a quanto siamo abituati per il dottore. Bene anche Florian Sempey come Belcore. Completava il cast l’ottima Giannetta di Anais Mejias.
Purtroppo l’anello debole di questa produzione è da rintracciarsi nella regia firmata da Frederic Wake-Walker che firma uno spettacolo a due facce: da un lato capace di divertire coinvolgendo attivamente il pubblico e trasformando l’opera in una grande festa (come nel caso dell’inizio del secondo atto quando il pubblico dotato di bandierine colorate è stato coinvolto direttamente nel coro Cantiamo, facciam brindisi), ma dall’altro propone uno spettacolo piatto e stereotipato, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, che non sembra avere nulla da raccontare al pubblico. La vicenda è ambientata proprio a Bergamo tra il Teatro Donizetti e il Quadriportico del Centro Piacentiniano della città bassa (reso grazie alle scene di Federica Parolini che si vanno formando all’inizio dello spettacolo) nel XX secolo. I costumi di Daniela Cernigliaro ci possono aiutare a collocare la vicenda più precisamente nei primi anni del secondo dopoguerra, impressione confermata anche grazie a qualche (forse inconscia) citazione proveniente da film di Fellini, perché proprio dai personaggi felliniani sembrano ispirarsi i due protagonisti della vicenda.
Calorose ovazioni hanno accolto il cast al temine della recita, che per noi è stato l’ultimo appuntamento con questa edizione del Festival bergamasco, un festival che è stato una vera e propria festa del teatro e di rinascita per un territorio così colpito dalla pandemia. Nel frattempo sono già stati annunciati i tre titoli del cartellone 2022 del Donizetti Opera: La favorite, L’aio nell’imbarazzo e per il progetto #Donizetti200 Chiara e Serafina.
Teatro Donizetti
Bergamo | 28 novembre 2021
L’elisir d’amore
melodramma giocoso in due atti di Felice Romani
musica di Gaetano Donizetti
Adina | Caterina Sala
Nemorino | Javier Camarena
Belcore | Florian Sempey
Dulcamara | Roberto Frontali
Giannetta | Anais Mejias
Maestro delle cerimonie | Manuel Ferreira
i burattini in scena sono di Daniele Cortesi
Orchestra Gli Originali
Coro Donizetti Opera
direttore | Riccardo Frizza
maestro del coro | Fabio Tartari
maestro al fortepiano | Daniela Pellegrino
regia | Frederic Wake-Walker
scene | Federica Parolini
costumi | Daniela Cernigliaro
luci | Fiammetta Baldiserri
assistente alla regia | Lorenzo Ponte
assistente ai costumi | Marta Solari
assistente alle luci | Emanuele Agliati
ph. Rota