Muti Prada; Riccardo Muti Italian opera Academy; Fondazione Prada

La Riccardo Muti Italian Opera Academy alla Fondazione Prada di Milano

Nella giornata di sabato 11 dicembre abbiamo assistito, per tutto il giorno, alle prove di Nabucco alla Fondazione Prada di Milano dirette dagli allievi della Riccardo Muti Italian Opera Academy, sotto l’occhio vigile del maestro, che poi dirigerà l’opera in forma di concerto il 14 dicembre. 

La sessione, articolata in due parti (della durata di due ore e mezza ciascuna) si è rivelata illuminante per comprendere le ragioni che sottendono la musica del giovane Verdi, una <<musica degli uomini>>, a differenza di quella di Wagner che, nel suo essere eccezionale, <<è musica da superuomini>>. Al mattino si è provata la parte terza (ad esclusione della scena V), concentrandosi su tutti gli aspetti (dalla figurazione ritmica, al carattere descrittivo della musica), sottolineando, ad esempio, quanto il coro d’apertura degli Assiri (<<È l’Assiria una regina>>) sia volutamente ironico per contrapporlo alla nobiltà che Verdi riserva nell’opera agli ebrei, il cui colore è sempre delineato dalle voci gravi. Pubblico in delirio prima della pausa come atteso per il <<Va’, pensiero>>. Il pomeriggio invece ha visto riprendere con due concertati, concentrandosi particolarmente su <<Tremin gl’insani>> della parte prima, mettendone in luce i passaggi più ostici e svelando i segreti per tenere le fila del discorso musicale anche quando da direttore ci si rende conto che ci sono delle sbavature. Nel corso delle prove il maestro suggerisce agli allievi direttori i gesti da evitare e quelli da accentuare in modo che l’orchestra possa seguire con maggiore chiarezza. Pone inoltre l’attenzione su quanto il lavoro dei professori d’orchestra sia delicato e quanto la compartecipazione sia determinante nella riuscita complessiva. Tenero e paterno quando sottolinea che un momento negativo capita a tutti e, se si percepisce un calo di attenzione, è preferibile suonare più piano piuttosto che rovinare il lavoro degli altri; toccante quando riflette su come sia difficile da parte sua motivare dei giovani musicisti, conscio di quanto scarse siano le possibilità occupazionali loro riservate una volta completato il percorso di formazione. La sessione pomeridiana si è conclusa con la preghiera di Zaccaria <<Vieni, o levita>>, cantata splendidamente da Riccardo Zanellato (che con Muti vanta ormai collaborazione decennale in questo ruolo). 

La Riccardo Muti Italian Opera Academy si sta svolgendo (tra il 4 e il 15 dicembre), eccezionalmente, negli spazi della Fondazione Prada di Milano. La decisione aveva creato scalpore in primavera poiché spostare questa manifestazione da Ravenna a Milano negli stessi giorni dell’inaugurazione scaligera sembrava quasi una risposta alla decisione di parte di Giorgio Armani di diventare Socio Fondatore Sostenitore (questa la dicitura corretta) della Scala. Per gli spettatori residenti in città si rivela senz’altro più agevole ma lo spazio entro il quale il concerto avrà luogo (un auditorium polifunzionale) non ha un’acustica ideale e dispone di pochissimi posti (rispetto alla richiesta di biglietti che è enorme) venduti a 155€ e 80€. È comprensibile che la Fondazione tenga a mettere in luce i propri spazi ma per la musica classica occorrono dei criteri minimi, a livello di acustica, dai quali non si può prescindere. Nelle prossime edizioni, se la collaborazione con la Muti Opera Academy proseguirà, si potrebbero comunque tenere le sessioni di lavoro negli stessi spazi (che vale davvero la pena visitare) per poi affittare per il concerto conclusivo uno spazio più consono quale l’Arcimboldi, il Dal Verme o la Sala Verdi del Conservatorio. 

Riccardo Muti Italian Opera Academy
Milano | Fondazione Prada dal 4 al 15 dicembre 2021

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