Meier; Günther Groissböck; Teatro alla Scala

L’addio di Waltraud Meier alla Scala

Per i giovani wagneriani milanesi di nascita e di adozione (oggi poco più che trentenni), Waltraud Meier è legata al ricordo di tre titoli imprescindibili: Lohengrin (2007), Tristan und Isolde (2007, 2009) e Die Walküre (2010). La prima Ortud, la prima Isolde e la prima Sieglinde dal vivo sono impossibili da dimenticare. Nonostante il rammarico di non aver potuto applaudirla come Kundry in Parsifal (uno dei suoi ruoli più iconici), alcuni sono stati premiati seguendola oltralpe, impegnata sia nel suo repertorio d’elezione (magnifico l’addio a Isolde a Monaco nell’estate del 2015), sia in qualche piccola chicca come l’ultimo ciclo di recite di Santuzza (Cavalleria rusticana) nella primavera 2014 alla Deutsche Oper di Berlino. 

A distanza di circa trentacinque anni dal debutto, Waltraud Meier dà l’addio alla Scala con un recital di canto insieme a Günther Groissböck. Accompagnati da Joseph Breinl al pianoforte, i due solisti propongono un programma ricco e diversificato, encomiabile non solo per il valore celebrativo della serata ma per l’assoluta complementarietà tra i due solisti: asciutta e introspettiva lei, estroverso e magniloquente lui. A pagine musicali meno ispirate, quali i Lieder di Hans Rott in apertura (su testi di Goethe affidati al basso), si ascoltano gli incantevoli Mörike-Lieder di Hugo Wolff, splendide pagine di Bruckner e Mahler, oltre a Schubert per due dei tre bis proposti. 

Se la Meier, che il giorno del concerto compie anche sessantasei anni, non ha più la freschezza vocale d’un tempo, il carisma e la capacità di catalizzare l’attenzione sono rimaste assolutamente intatte. L’abbigliamento sobrio, la postura altera, la gestualità essenziale e il fraseggio calibrato su ogni singola frase, concorrono a descrivere un’artista che dovrebbe ispirare le nuove generazioni, sempre più attratte da colleghi che, troppo impegnati nell’attività parallela di influencer, sono sempre più fenomeni mediatici che cantanti lirici in senso stretto. Groissböck, conscio della propria avvenenza, si propone con una gestualità molto accattivante ma mai eccessiva. L’interpretazione dal punto di vista strettamente vocale è buona. Il basso austriaco non si risparmia e merita il consenso ricevuto, nonostante fissità e tensioni nel registro acuto si manifestino lungo tutto il corso della serata. Se ne apprezzano però la propensione al canto staccato, l’opulenza degli abbandoni lirici e la capacità di modulare l’intensità e cantare piano, come in Im April (Bruckner). Della prova offerta da Joseph Breinl al pianoforte non si può muovere la minima riserva: inappuntabile sotto tutti i punti di vista. 

Al termine della serata, il sovrintendente Meyer omaggia la Meier con un fascio di rose bianche e una locandina dell’ultima tra le sei inaugurazioni alle quali il mezzosoprano francòne ha avuto l’onore e l’onere di prendere parte: Die Walküre (nel ruolo di Sieglinde) diretta da Daniel Barenboim, per la regia di Patrice Chéreau, il 7 dicembre 2010. Seguono poche ma sentite parole di commiato, pronunciate col giusto distacco e la semplicità da antidiva che l’ha sempre caratterizzata: una lezione di stile.


Teatro alla Scala 
Milano | 9 gennaio 2022

Liederabend
Mezzosoprano Waltraud Meier
Basso Günther Groissböck
Pianoforte Joseph Breinl

Programma

Hans Rott
Der Sänger
Geistesgruß
Wandrers Nachtlied
Günther Groissböck, basso
***
Anton Bruckner
Im April
Herbstkummer
Mein Herz und Deine Stimme
Günther Groissböck, basso
***
Hugo Wolf
Drei Gedichte von Michelangelo
Wohl denk ich oft
Alles endet was entsteht
Fühlt meine Seele
Günther Groissböck, basso
***
Hugo Wolf
In der Frühe
Denk es o Seele
Wo find’ ich Trost
Das verlassene Mägdlein
Verborgenheit
Gesang Weylas
Waltraud Meier, mezzosoprano
***
Gustav Mahler

Lob des hohen Verstandes
Günther Groissböck, basso

Rheinlegendchen
Waltraud Meier, mezzosoprano

Revelge
Günther Groissböck, basso

Der Schildwache Nachtlied
Waltraud Meier, mezzosoprano
Günther Groissböck, basso

Das irdische Leben
Waltraud Meier, mezzosoprano

Zu Straßburg auf der Schanz’
Günther Groissböck, basso

Lied des Verfolgten im Turm
Waltraud Meier, mezzosoprano
Günther Groissböck, basso

Wo die schönen Trompeten blasen
Waltraud Meier, mezzosoprano

Selbstgefühl
Günther Groissböck, basso

Des Antonius von Padua Fischpredigt
Waltraud Meier, mezzosoprano

Der Tamboursg’sell
Günther Groissböck,basso

Urlicht – (Versione della Seconda Sinfonia)
Waltraud Meier, mezzosoprano


bis

Schubert, An die Musik
Günther Groissböck, basso

Schubert, Erlkönig
Waltraud Meier, mezzosoprano

Mahler, Des Knaben Wunderhorn
Trost im Unglück
Günther Groissböck, basso
Waltraud Meier, mezzosoprano

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