Suor Angelica; Il Segreto di Susanna; Teatro Filarmonico Verona; Opera; Puccini

Il segreto di Susanna e Suor Angelica aprono la stagione del Filarmonico di Verona

La scorsa domenica 6 febbraio si sono concluse le recite del primo appuntamento della stagione lirica 2022 del Teatro Filarmonico di Verona, per l’occasione è stato presentato un inusuale dittico novecentesco formato da Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari (mai andato in scena a Verona prima di oggi) e Suor Angelica di Giacomo Puccini (in scena solo per la seconda volta al Filarmonico).

Un appuntamento tutto al femminile quello che ha aperto la stagione veronese, infatti la parte musicale è stata affidata alla direttrice Gianna Fratta, mentre le regie dei due titoli sono state affidate rispettivamente a Federica Zagatti Wolf-Ferrari e a Giorgia Guerra. Le due registe sono riuscite confezionare due spettacoli estremamente diversi, ma in qualche modo complementari che hanno cercato di raccontare le vite diametralmente opposte di due donne dell’inizio del Novecento. Ad unire questi due atti unici all’apparenza così diversi stanno infatti due figure di donna che a loro modo si somigliano: entrambe detentrici di un segreto, entrambe fautrici del loro destino. Susanna e Suor Angelica: la prima alle prese con un segreto da poco (il fatto di avere come passatempo il fumo), ma che le pesa addosso tanto da nascondersi dal marito in ogni modo, la seconda alle prese con il segreto della maternità che la macchia all’interno del convento. I due allestimenti riescono a dare l’idea delle due diverse atmosfere: quelle leggere della partitura di Wolf-Ferrari e quelle più angosciose e mistiche di Puccini. Bene quindi il lavoro di caratterizzazione sui due personaggi femminili che ne escono preponderanti e ben delineati. Semplici, ma efficaci le scenografie di Serena Rocco giocate sul tono del rosa, bianco e verde per Il segreto di Susanna e nero per Suor Angelica. Non potrebbero essere più diversi i due finali: se da un lato Federica Zagatti Wolf-Ferrari termina l’opera ammiccando al pubblico riguardo alla riconciliazione erotico-amorosa di Susanna col marito, Giorgia Guerra in Suor Angelica toglie ogni speranza di una possibile salvezza della protagonista che nel finale riconquista gli abiti secolari: non arriva nessuna Madonna a salvarla nonostante le invocazioni, anzi la statua della Vergine cade a terra rompendosi. 

Come diceva poco sopra la parte musicale è stata affidata alla direttrice Gianna Fratta, impegnata nella non facile prova di dosare in modo efficace il suono di un organico orchestrale novecentesco posizionato a livello della platea. La direttrice lombarda supera questa difficoltà meglio in Suor Angelica che ne Il segreto di Susanna dove purtroppo talvolta il suono orchestrale ha il sopravvento sulle voci. Più misurata sembra invece la prova nella partitura pucciniana dove riesce a calibrare bene i colori e l’intensità regalando un’ottima prova. 

Di buon livello il cast di entrambe le opere, a cominciare dalle due protagoniste, Lavinia Bini e Chiara Isotton. La prima vestiva i panni di Susanna con sontuosa voce lirica e grande spigliatezza interpretativa. Chiara Isotton (chiamata all’ultimo in sostituzione dell’indisposta Donata D’Annunzio Lombardi) invece era una Suor Angelica accorata e coinvolgente, nonché vocalmente puntuale e capace di sferzanti salite verso l’acuto che già avevamo potuto apprezzare nella Tosca piacentina dell’estate 2021. Vittorio Prato è stato un Gil, marito di Susanna, coinvolgente e astuto, nonché vocalmente puntuale. Graziella DeBattista ha convinto negli scomodi panni della Zia Principessa all’interno dell’opera pucciniana, seppur avremmo auspicato una maggiore drammaticità. Completavano i due cast, da un lato il comico servitore Sante interpretato da Roberto Moro e dall’altro il nutrito gruppo delle consorelle di Suor Angelica, tra cui citiamo Rosanna Lo Greco (Suor Genovieffa), Jessica Zizioli (Suor Dolcina), Elisa Fortunati (Suora infermiera), Alice Marini (la Maestra delle novizie) e Cecilia Rizzetto (la novizia) insieme alla precisa partecipazione delle artiste del Coro della Fondazione Arena di Verona (Tiziana Realdini, Alessandra Andreetti, Sonia Bianchetti, Manuela Schenale, Grazia Montanari, Emanuela Simonetto, Mirca Molinari) preparate da Ulisse Trabacchin. 

Al termine della recita il pubblico ha tributato un buon successo a tutto il cast. Prossimo appuntamento della stagione lirica del Teatro Filarmonico sarà la ripresa dell’allestimento di Arnaud Bernard del Rigoletto di Verdi.


Teatro Filarmonico
Verona | 6 febbraio 2022

Il segreto di Susanna 

intermezzo in un atto, libretto di Enrico Golisciani
musica di Ermanno Wolf-Ferrari

 

conte Gil | Vittorio Prato
contessa Susanna | Lavinia Bini
Sante | Roberto Moro

Orchestra e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

direttore | Gianna Fratta
regia | Federica Zagatti Wolf-Ferrari
scene | Serena Rocco
costumi | Lorena Marin
luci | Andrea Tocchio

Suor Angelica
opera in un atto, libretto di Giovacchino Forzano
musica di Giacomo Puccini

Suor Angelica | Chiara Isotton
La zia Principessa | Graziella DeBattista
La badessa | Tiziana Realdini
La suora zelatrice | Alessandra Andreetti
La Maestra delle novizie | Alice Marini
Suor Genovieffa | Rosanna Lo Greco
Suor Osmina | Sonia Bianchetti
Suor Dolcina | Jessica Zizioli
La Suora infermiera | Elisa Fortunati
Due Suore cercatrici | Manuela Schenale, Grazia Montanari
Due converse | Emanuela Simonetto, Mirca Molinari
Una novizia | Cecilia Rizzetto

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

direttore | Gianna Fratta
regia | Giorgia Guerra
maestro del coro | Ulisse Trabacchin
scene Serena Rocco
costumi | Lorena Marin
luc | Andrea Tocchio

 

ph. FotoEnnevi

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