Rigoletto; Verdi; Teatro Filarmonico Verona, Micheletti

Il Rigoletto di Verdi al Filarmonico di Verona

Dopo il dittico novecentesco che ha aperto la stagione lirica 2022 del Teatro Filarmonico di Verona, è tornato in scena il fortunato allestimento firmato da Arnaud Bernard del Rigoletto di Giuseppe Verdi che ha debuttato nel 2011. La parte musicale per l’occasione è stata affidata alla bacchetta del maestro Francesco Ommassini che ha guidato i complessi dell’Arena di Verona.

Lo spettacolo di Arnaud è introdotto durante il preludio da una breve scena in cui vediamo il Duca all’interno di un’aula di anatomia studiare la gobba di Rigoletto; sono solo pochi attimi che impostano la lettura di questo Rigoletto, facendoci capire come tutta la vicenda sia una sorta di esperimento del Duca sulla pelle di Rigoletto. Splendide le scene di Alessandro Camera che ha ricostruito sul palcoscenico del Filarmonico una grande teatro anatomico (sormontato da un’enorme e scura biblioteca) al cui interno vediamo alternarsi dei modelli in legno che richiamano le architetture ideali del primo rinascimento e allo stesso tempo le scene fisse dei teatri antichi come quello di Sabbioneta. Particolarmente affascinante la resa del terzo atto in cui la locanda di Sparafucile viene riproposta qui come una chiatta ancorata ai pontili dei laghetti mantovani.

Passando alla parte musicale dobbiamo segnalare l’ottima prova di Luca Micheletti che si conferma, dopo il Figaro scaligero della scorsa estate come una delle voci più interessanti in circolazione, grazie anche alla sua presenza scenica riesce a tratteggiare un Rigoletto lontano dalla tradizione, ma veramente efficace. Accanto al Rigoletto di Micheletti era impegnata la Gilda di Eleonora Bellocci che seppur non dotata di un timbro capace di affascinarci ha dato vita ad una buona recita che ha portato il pubblico a chiedere il bis del celeberrimo duetto “Sì vendetta” alla fine del secondo atto. Chiudeva il terzetto di protagonisti il Duca di Mantova interpretato da Ivan Magrì, autore di una prova convincente capace di conquistare il pubblico con una voce elegante e una ben calibrata presenza scenica. Ma senz’altro la sorpresa della serata è stato lo Sparafucile di Gianluca Buratto che ha conquistato gli applausi del pubblico grazie alla sua voce potente e ad un fraseggio preciso. Buone anche le prove dei vari comprimari a partire da Anastasia Boldyreva (Maddalena), Agostina Smimmero (Giovanna), Davide Giangregorio (Monterone), Nicolò Ceriani (Marullo), Filippo Adami (Borsa) e Alessandro Abis (il conte di Ceprano), sempre puntuale e preciso anche l’apporto del Coro della Fondazione Arena di Verona, guidato come sempre da Ulisse Trabacchin.

Francesco Ommassini imprime una lettura energica alla partitura verdiana, purtroppo la sua interpretazione è messa a dura prova dalla collocazione dell’orchestra ancora fuori dalla buca, alterando notevolmente il rapporto acustico tra orchestra e palcoscenico; se nelle parti esclusivamente sinfoniche la sensazione di essere completamente avvolti dalla musica per lo spettatore della platea può essere piacevole, diventa un grosso problema quando va a coprire per intero le voci dei cantanti.

Al termine della serata il numeroso pubblico che affollava il teatro veronese (formato sorprendentemente da tanti giovani) ha accolto il cast con calorosi applausi dedicando vere ovazioni verso Luca Micheletti e Gianluca Buratto. Prossimo appuntamento con la stagione lirica del Teatro Filarmonico il 27 marzo con il debutto de La scala di seta di Rossini, presentato in un nuovo allestimento firmato da Stefania Bonfadelli.


Teatro Filarmonico
Verona | 4 marzo 2022

Rigoletto
melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi

Il duca di Mantova | Ivan Magrì
Rigoletto | Luca Micheletti
Gilda | Eleonora Bellocci
Sparafucile | Gianluca Buratto
Maddalena | Anastasia Boldyreva
Giovanna | Agostina Smimmero
il conte di Monterone | Davide Giangregorio
Marullo | Nicolò Ceriani
Matteo Borsa | Filippo Adami
il conte di Ceprano | Alessandro Abis
la contessa di Ceprano | Francesca Maionchi
un usciere di corte | Nicolò Rigano
un paggio della duchessa | Cecilia Rizzetto

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

direttore | Francesco Ommassini
maestro del coro | Ulisse Trabacchin
regia | Arnaud Bernard
ripresa da Yamal das Irmich
scene | Alessandro Camera

 

ph. FotoEnnevi

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