Rigoletto; Verdi; Scala; Martone; Nadine Sierra; Amartuvshin Enkbath

Il Rigoletto di Verdi al Teatro alla Scala

A 28 anni dall’ultima nuova produzione (e dopo ben undici riprese di cui due tournée in Giappone) il Teatro alla Scala ha presentato al suo pubblico una nuova regia del Rigoletto di Giuseppe Verdi firmata stavolta da Mario Martone e diretta dal maestro Michele Gamba, mentre sul palco troviamo impegnato un cast di altissimo livello che può contare sulle voci tra gli altri di Nadine Sierra e Amartuvshin Enkhbat.

Lo spettacolo confezionato da Mario Martone sposta la vicenda di Rigoletto ai giorni nostri, ma si mantiene estremamente rispettoso del libretto originale senza stravolgerlo e anzi sottolineandone gli aspetti più politici e di denuncia sociale. La tanto annunciata ispirazione al premiato Parasite (pluripremiato film di Bong Joon-ho del 2019) in realtà si risolve in un velato accenno di fondo che serve a Martone per rimarcare ancora più nettamente le differenza tra il mondo scintillante del Duca e quello degli emarginati dove vivono Rigoletto e Gilda. Tuttavia il richiamo più forte a Parasite lo ritroviamo concentrato nella figura di Monterone che compare nella casa del Duca come un senzatetto proveniente dal quel mondo di emarginati che dopo essere stati usati dal Duca e dalla sua corte vengono cacciati nei bassifondi attraverso la porta di servizio. Affascinanti ed estremamente dettagliate le scene di Margherita Palli (anche se a tratti risultano forse un po’ troppo rumorose a causa delle numerose strutture metalliche sulla piattaforma girevole) che sembrano in qualche modo ricollegarsi al Falstaff berlinese (frutto sempre della collaborazione con Mario Martone).

L’anello più debole di questa nuova produzione scaligera sembra essere senza dubbio la direzione di Michele Gamba. Se da un lato gli va riconosciuto il merito di aver proposto un Rigoletto filologicamente vicino a quello che il cigno di Busseto desiderava, dall’altro però troviamo nei momenti più lirici tempi estremamente dilatati che mettono non poco in difficoltà i cantanti. Il volume inoltre in certe occasioni risultava eccessivo. Buona la prova dell’orchestra nel seguire le indicazioni del Maestro così come anche quella del Coro preparato da Alberto Malazzi. 

Di alto livello il cast coinvolto sul palcoscenico a partire dal Rigoletto di Amartuvshin Enkhbat. Il baritono mongolo, più volte ascoltato e apprezzato sui palcoscenici emiliani, ricopriva per la prima volta un ruolo da protagonista alla Scala e lo fa offrendo una prova generosa e vocalmente ineccepibile grazie ad una voce vellutata, ben proiettata e tecnica precisissima. Se in altre occasioni lo abbiamo trovato un po’ carente dal punto di vista squisitamente interpretativo, in questa invece, supportato dal lavoro del regista, riesce perfettamente a trasmettere l’idea di questo Rigoletto, uomo tormentato, ma comunque consapevole di essere lui il fautore del suo terribile destino. Altrettanto ottima la prova di Nadine Sierra, di ritorno alla Scala ancora una volta nella parte di Gilda dopo il suo debutto nel 2016. Il soprano americano ha un’intensa voce lirica che però si piega perfettamente alle parti più leggere grazie ad una coloratura precisa ed emozionante. L’interpretazione è poi sentita e accorata, capace di far emergere una Gilda meno ingenua e più consapevole. Buona anche la prova di Piero Pretti nei panni del Duca che dopo un inizio un po’ in salita ritrova confidenza e termina al meglio la recita. Ottima la Maddalena di Marina Viotti così come lo Sparafucile di Gianluca Buratto. Da segnalare il tonante e pregnante Monterone di Fabrizio Beggi. Completavano il cast Annalisa Malavasi (Giovanna), Costantino Finucci (Marullo), Francesco Pittari (Borsa), Andrea Pellegrini (Ceprano), Rosalia Cid (Contessa di Ceprano), Corrado Cappitta (usciere) e Mara Gaudenzi (paggio). 

Al termine della recita gran successo per tutti gli artisti e nessuna traccia delle delle polemiche scaturite alla fine della prima. 


Teatro alla Scala
Milano | 27 giugno 2022

Rigoletto
melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi

Il Duca di Mantova | Piero Pretti
Rigoletto | Amartuvshin Enkhbat
Gilda | Nadine Sierra
Sparafucile | Gianluca Buratto
Maddalena | Marina Viotti
Giovanna | Anna Malavasi
Il conte di Monterone | Fabrizio Beggi
Marullo | Costantino Finucci
Matteo Borsa | Francesco Pittari
Il conte di Ceprano | Andrea Pellegrini
La contessa di Ceprano | Rosalia Cid
Usciere di corte | Corrado Cappitta
Paggio | Mara Gaudenzi

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

direttore | Michele Gamba
maestro del coro | Alberto Malazzi
regia | Mario Martone
scene | Margherita Palli
costumi | Ursula Patzak
luci | Pasquale Mari
coreografia | Daniela Schiavone

 

ph. Brescia&Amisano

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