Capriccio Strauss; Bayerische Staatsoper; Diana Damrau Monaco di Baviera

Il Capriccio di Strauss al Prinzregententheater di Monaco di Baviera

Un tragico evento ha funestato la recita della Schweigsame Frau (La donna silenziosa) di venerdì 22: il maestro Stefan Soltész si è spento dopo essere stato colpito da un malore nel corso della prima parte. Tutti sono ancora sconvolti e increduli dalla gravità dell’accaduto, che riporta alla mente quanto già verificatosi a Monaco a Felix Mottl e Carlos Kleiber (entrambi nel corso di Tristan und Isolde, rispettivamente nel 1911 e nel 2004) e a Giuseppe Patanè (nel 1989, nel corso del Barbiere di Siviglia). 

L’inizio della recita di Capriccio al Prinzregententheater di sabato 23 è dunque preceduto da un ricordo del compianto Soltesz da parte dell’Intendant Serge Dorny. Al termine dei circa cinque minuti di discorso (composto ma molto toccante), invece del minuto di raccoglimento, un lungo e caloroso applauso. Poco conosciuto in Italia, gli spettatori romani o i wagneriani praticanti hanno avuto modo di ascoltarlo dal vivo in occasione nel Rienzi del giubileo all’Opera di Roma (nel 2013). 

Così come la Wiener Staatsoper, anche la Bayerische Staatsoper ripropone quest’anno Capriccio il cui debutto si è tenuto a Monaco (al Nationaltheater) nell’ottobre 1942: si tratta dunque dell’ottantesimo anniversario. L’allestimento è firmato da David Marton; sul podio di alternano invece Lothar Koenigs e Leo Hussaim, che dirige la recita di sabato 23 luglio, alla quale assistiamo. 

David Marton colloca con pertinenza la vicenda in un teatro in cui si la vita trascorre sempre uguale secondo un’interrotta routine di prove e perfezionamento. Il ciclo di vita della protagonista è rappresentato da una bambina (tra le ballerine che vediamo provare lungo il corso della recita) e un donna in là con gli anni. Una trovata semplice e intelligente pienamente in linea con lo spirito malinconico e decadente del finale.  L’impianto scenico di Christian Friedländer è adeguatamente articolato, rendendo praticabile anche la porzione al di sotto del palcoscenico del teatro riprodotto sulla scena del Prinregententheater. I costumi di Pola Kardun sono eleganti così come funzionale è il disegno luci di Henning Streck. 

Leo Hussain dirige con Perizia un titolo in cui la la bellezza è eguagliata dalla raffinatezza del testo e dell’orchestrazione. Non c’è uno sviluppo drammatico vero e proprio. La protagonista è contesa tra un poeta e un compositore, non sa chi scegliere tra i due in un contesto di privilegio sociale (completamente avulso da qualsiasi contesto effettuale) focalizzato unicamente nel processo di creazione artistica. Capriccio è articolata in tredici scene nelle quali a prevalere è il canto di conversazione salvo qualche momento squisitamente lirico e il solo finale della protagonista. Si ragiona se ad avere una posizione preminente in un’opera sia la musica o il testo, in un susseguirsi di scontri e di speculazioni estetiche.

Il personaggio che più preferiamo è il Theaterdirektor La Roche che, per il modo di porsi, riflette i clichet che riconoscerà chiunque abbia vissuto in prima persona una realtà di live entertaiment. Kristinn Sigmundsson lo incarna alla perfezione conferendo un’ammirevole autorevolezza vocale a un personaggio che nell’economia dell’opera non dispone di molto spazio all’infuori del solo topico nella sesta scena. Diana Damrau debuttante nel ruolo della Contessa è al momento un riferimento in termini di fraseggio e raffinatezza espressiva. Dal punto di vista vocale non ci sono difficoltà esecutive e scenicamente offre una prova nel complesso soddisfacente, in parte penalizzata dai costumi che, per quanto belli, non ne valorizzano la fisicità. Bravissimi si confermano Michael Nagy (Il conte) e Vito Priante (Olivier); se ineccepibile risulta Tanja Arjane Baumgartner (Clairon), ideali si rivelano invece i giovani Deanna Breiwick e Galeano Salas (I due cantanti italiani).  Corretti sono infine Pavol Breslik (Flamand), Toby Spence (Monsieur Taupe) e Christian Oldenburg (Der Haushofmeister).  

Al termine della recita applausi calorosi per quanto non particolarmente prolungati preludono a due nuove recite straussiane nei giorni seguenti: Der Rosenkavalier (al Nationaltheater), Capriccio lunedì 25 luglio. Die Frau ohne Schatten (La donna senz’ombra), invece, sarà ripresa per due repliche il 28 e il 31 luglio al Nationaltheater.


Prinzregententheater
Monaco di Baviera | 23 luglio 2022

Capriccio
conversazione per musica
musica di Richard Strauss
libretto di Richard Strauss e Clemens Krauss

Die Gräfin | Diana Damrau
Der Graf | Michael Nagy
Flamand | Pavol Breslik
Olivier | Vito Priante
La Roche | Kristinn Sigmundsson
Die Schauspielerin Clairon |Tanja Ariane Baumgartner
Monsieur Taupe | Toby Spence
Eine italienische Sängerin | Deanna Breiwick
Ein italienischer Tenor | Galeano Salas
Der Haushofmeister | Christian Oldenburg

Bayerisches Staatsorchester

direttore | Leo Hussain
regia |  David Marton
scene | Christian Friedländer
costumi | Pola Kardum
luci | Henning Streck
dramaturg | Barbara Engelhardt, Katja Leclerc
ph. W.Hoesl

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