Alla Opernhaus di Zurigo va in scena in queste settimane Die Walküre di Richard Wagner, il secondo tassello della nuova tetralogia wagneriana diretta da Gianandrea Noseda per la regia di Andreas Homoki. Il grandioso progetto di un nuovo Ring è stato annunciato ormai qualche anno fa assieme alla nomina di Noseda alla direzione musicale del teatro, ma a causa della pandemia ha visto la luce solo lo scorso maggio con Das Rheingold e proseguirà a marzo prossimo con Siegfried.
Lo spettacolo ci riporta all’interno della scene (firmate da Christian Schmidt) già viste nel corso del Rheingold che spostano la vicenda in un candido interno borghese, che vuole probabilmente richiamare gli interni di Villa Wesendonck. La solita piattaforma girevole ci conduce di volta in volta nei diversi saloni della villa (dove incontriamo anche diversi oggetti di scena già visti in precedenza come per esempio il grande quadro del Walhalla). Alla fine del primo atto questi saloni si aprono verso un suggestivo bosco che tornerà anche nel corso del secondo atto, mentre la fine del terzo atto ci regala uno dei momenti più emozionanti della produzione con la comparsa della pietra di Brünnhilde nel centro di uno dei saloni del Walhalla. Rispetto quindi a quanto visto nel prologo in cui la regia accompagnava in punta di piedi lo svolgersi della trama, questa prima giornata del Ring ha offerto spunti interessanti e momenti visivamente molto coinvolgenti: il bosco che abbiamo citato precedentemente, la scena finale con la pietra che diventa quasi incandescente, mentre si ammanta di fuoco e la capanna di Hunding resa con il grande frassino posto al centro della scena. Quello che però emerge al meglio anche stavolta (anche grazie all’ottima recitazione di tutti i cantanti) è la dimensione familiare di questo dramma che coinvolge divinità, ma che nella realtà dei fatti è la storia di amore paterno e ribellione filiale, aspetti che nell’intimità degli spazi borghesi risultano veramente evidenti e sempre estremamente attuali.
Se dal punto di vista scenico possiamo dire che con Die Walkure Andreas Homoki abbia fatto un notevole passo in avanti rispetto a Das Rheingold, dal punto di vista musicale dobbiamo purtroppo segnalare una battuta d’arresto, a cominciare dalla prova della Philharmonia Zürich diretta da Gianandrea Noseda. Il direttore milanese cerca di cesellare ogni singolo momento di questa partitura, alla ricerca del giusto colore e della giusta espressione, ma purtroppo non sempre l’orchestra è sembrata seguirlo adeguatamente con qualche momento di difficoltà soprattutto nella sezione degli ottoni. Nel cast si è confermata ottima la prova di Tomasz Konieczny nei panni di Wotan, capace di ridare non solo vocalmente, ma anche interpretativamente il dramma del padre diviso tra l’amore per la figlia e la necessità di fare ciò che è giusto. La figlia, Brünnhilde, era invece Camilla Nylund che proprio in questa produzione debuttava in questo ruolo. Il soprano finlandese affronta con determinazione questo ruolo difficile, la voce lirica ne fa scaturire una Brünnhilde piena di ardore giovanile e sarà interessante vederla alla prova nel Siegfried in scena il prossimo marzo 2023. Ben a fuoco anche la Sieglinde di Daniela Kӧhler, molto applaudita dal pubblico, dalla voce drammatica e fraseggio rifinito. A sostituire l’indisposto Eric Cutler nei panni di Siegmund è arrivato Magnus Vigilius che a lato del palcoscenico ha cantato la parte, mentre lo stesso Eric Cutler ha recitato la parte. Nonostante la mancanza di prove e seppur con qualche difficoltà nel registro acuto, il tenore danese è riuscito a portare a casa i primi due difficili atti di questa opera. Interessante l’Hunding di Christof Fischesser che forse avremmo voluto più tonante e maligno di quello che è stato. Corretta Patricia Bardon nei panni della volitiva Fricka. Variegato l’apporto delle Valchirie grazie a colori vocali differenti.
Al termine della recita un pubblico commosso ha tributato calorosissimi applausi a tutto il cast, in attesa del prossimo capitolo di questo nuovo Ring che debutterà il prossimo 5 marzo 2023.
Opernhaus Zürich
Zurigo | 2 ottobre 2022
Die Walküre
di Richard Wagner
Siegmund | Magnus Vigilius
Hunding | Christof Fischesser
Wotan | Tomasz Konieczny
Sieglinde | Daniela Kӧhler
Brünnhilde | Camilla Nylund
Fricka | Patricia Bardon
Helmwige | Sarah Cambidge
Gerhilde | Julie Adams
Ortlinde | Justyna Bluh
Waltraute | Anna Werle
Siegrune | Simone Mclntosh
Rossweisse | Susannah Haberfeld
Grimgerde | Freya Apffelstaedt
Schwertleite | Nana Dzidziguri
Philharmonia Zürich
Statistenverein am Opernhaus Zürich
direttore | Gianandrea Noseda
regia | Andreas Homoki
scene e costumi | Christian Schmidt
luci | Franck Evin
assistente | Florian Schaaf
drammaturgia | Beate Breidenbach e Werner Hintze
ph. Monika Rittershaus