Titolo inaugurale dell’edizione 2022 del Festival Verdi di Parma è La forza del destino di Giuseppe Verdi, presentato in un nuovo allestimento del regista greco Yannis Kokkos, mentre la parte musicale è affidata alla bacchetta del direttore musicale del festival Roberto Abbado, qui alla guida dei complessi del Teatro Comunale di Bologna
Purtroppo lo spettacolo firmato da Yannis Kokkos (autore anche delle scene e dei costumi) si è rivelato il vero punto debole della produzione (se non dell’intero Festival), uno spettacolo cupo e povero di idee che per la parte visiva sembra rifarsi ad elementi ispirati al Novecento Italiano, al Neorealismo e ai lavori di James Ensor, mentre gli interpreti paiono abbandonati a se stessi, così come le masse di coristi e comparse che sono schierate sul palco senza apportare nulla alle scene a cui partecipano. Lo spettacolo inoltre fa largo ricorso a proiezioni video che tuttavia risultano allo spettatore del 2022 quasi ridicole. Questa nuova produzione de La Forza del Destino sembra in controtendenza con le scelte operate negli ultimi anni dalla direzione Festival Verdi che prima di Kokkos aveva coinvolto artisti del calibro di Graham Vick, Bob Wilson, Peter Greenaway, Lev Dodin e Ricci/Forte (solo per citare alcuni dei più celebri registi chiamati a lavorare negli ultimi anni a Parma per il festival).
Dal punto di vista musicale la serata si rivelata sicuramente più interessante, sul palco era impegnato un buon cast tra cui spiccavano i nomi del tenore Gregory Kunde (Don Alvaro) e del baritono Amartuvshin Enkhbat (Don Carlo di Vargas). Il tenore americano, nonostante la non più giovane età, stupisce per la facilità con cui sale verso il registro acuto, fulgente e sicuro e per questo gli si perdonano alcune imprecisioni che non inficiano una prova interessante e molto applaudita. Il baritono mongolo invece convince nel ruolo di Vargas proponendo di consueto una prova vocale solida e con fraseggio elegante e preciso. Entrambi avrebbero giovato di un maggiore supporto registico che purtroppo è però mancato, in modo da dare maggiore spessore alla loro interpretazione. Accanto a loro ha brillato il Padre Guardiano di Marko Mimica che ha confermato la prova già sentita al Teatro Municipale di Piacenza, così come il collaudato e simpatico, nonché vocalmente perfetto Fra Melitone di Roberto De Candia. Per quanto riguarda invece il comparto femminile del cast, ottima è stata la Preziosilla di Annalisa Stroppa, interpretativamente e vocalmente molto convincente, capace di superare brillantemente le colorature previste dalla parte, mentre meno interessante è stata la prova di Liudmyla Monastyrska nei panni di Leonora. Il soprano ucraino purtroppo canta quasi tutta la parte forte, con dizione perfettibile e senza trovare una linea interpretativa coinvolgente. Completavano il cast Andrea Giovannini (Mastro Trabuco), l’ottimo Marco Spotti nella piccola parte del Marchese di Calatrava, Natalia Gavrilan (Curra), Jacobo Ochoa (un alcade) e Andrea Pellegrini (un chirurgo).
Alla testa dell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna abbiamo trovato il direttore musicale del Festival, Roberto Abbado, che ha guidato la compagine felsinea con piglio deciso e vigoroso, proponendo una lettura energica, ma meno coinvolgente, forse anche a causa dello spettacolo che la accompagnava. Corretta la prova del Coro del Teatro Comunale di Bologna, oggetto di contestazioni in occasione della prima e che, in occasione di questa replica, non si è presentato interamente agli applausi.
Festival Verdi 2022
Teatro Regio
Parma | 9 ottobre 2022
La forza del destino
melodramma in quattro atti
libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma Don Alvaro o La fuerza del sino di Angel Perez de Saavedra
musica di Giuseppe Verdi
Donna Leonora | Liudmyla Monastyrska
Don Alvaro | Gregory Kunde
Don Carlo di Vargas | Amartuvshin Enkhbat
Padre guardiano | Marko Mimica
Fra’ Melitone | Roberto de Candia
Preziosilla | Annalisa Stroppa
Mastro Trabuco | Andrea Giovannini
Il Marchese di Calatrava | Marco Spotti
Curra | Natalia Gavrilan
Un alcade | Jacobo Ochoa
Un chirurgo | Andrea Pellegrini
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro concertatore e direttore | Roberto Abbado
maestro del coro | Gea Garatti Ansini
regia, scene e costumi | Yannis Kokkos
drammaturgia | Anne Blancard
luci | Giuseppe Di Iorio
movimenti coreografici | Marta Bevilacqua