Béatrice et Bénédict Berlioz; Opera Carlo Felice Genova; Teatro Carlo Felice

Béatrice et Bénédict di Berlioz in scena a Genova

La stagione 2022/2023 del Teatro Carlo Felice di Genova (che da quest’anno grazie al rebranding presentato negli scorsi mesi si chiama Opera Carlo Felice Genova) si è aperta negli scorsi giorni con la prima rappresentazione italiana di Béatrice et Bénédict di Hector Berlioz, nell’allestimento coprodotto con l’Opéra de Lyon e firmato da Damiano Michieletto. Béatrice et Bénédict è il terzo ed ultimo titolo d’opera di Berlioz, composto tra il 1860 e il 1862, basato sulla commedia di William Shakespeare Molto rumore per nulla, debuttò al Theater der Stadt di Baden-Baden nell’agosto del 1862. 

Scelta coraggiosa quella dell’Opera Carlo Felice Genova che ha messo in scena per la prima volta in Italia questo titolo e che lo ha fatto proponendo una produzione davvero interessante che è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico, cercando di dare peso drammaturgico ad un libretto che, prende spunto dalla commedia di Shakespeare, ma che in realtà risulta piuttosto scarno. Damiano Michieletto pone al centro l’amore e fa dell’opera una specie di esperimento che mette a confronto due tipologie di amore: quello convenzionale (e forse per questo un po’ freddo) di Héro con Claudio e quello appassionato di Béatrice e Bénédict, costretti dagli eventi orchestrati da Somarone ad innamorarsi e a sposarsi, ad uniformarsi ai canoni della società. Una messinscena quasi beckettiana che vede nelle scene firmate da Paolo Fantin alternarsi uno spazio pulito bianco, che ci rappresenta una sorta di studio di registrazione, ad uno lussureggiante fatto di piante ed alberi che ci va a rappresentare la Natura, il mondo in cui Béatrice et Bénédict si trovano più a loro agio. Grazie a giochi e rimandi di simboli, Michieletto ci fa seguire il percorso sentimentale dei due protagonisti, destinati, come detto, ad uniformarsi all’amore dettato dalla società. Nel complesso uno spettacolo ben riuscito che prova a far riflettere lo spettatore sulla complessità del sentimento amoroso. Contemporanei i costumi di Agostino Cavalca e ottimi gli effetti di luce di Alessandro Carletto. 

Sul podio dei complessi genovesi si trovava Donato Renzetti che è riuscito a mettere in risalto le tante sfumature di questa partitura che tanto risuona della lezione mozartiana, ma in cui ritroviamo anche elementi di estrema modernità. Renzetti ha calibrato bene i pesi e i colori orchestrali, mettendosi totalmente al servizio dei cantanti in palcoscenico. Buona da questo punto di vista la compagnia di canto raccolta per questa occasione. Cecilia Molinari è riuscita a restituire una Béatrice capricciosa e poi tormentata e innamorata sia interpretativamente che musicalmente grazie ad un timbro vellutato e grande pulizia vocale. Convince anche Benedetta Torre nei panni di Héro grazie alla voce luminosa, al netto di qualche difficoltà nel registro acuto nella difficile aria del secondo atto Je fais le voir. Buona la prova del mezzosoprano Eve-Maud Hubeaux nei panni di Ursule. Il protagonista maschile era invece il tenore francese Julien Behr che offre una prova solida a fronte di un timbro non sempre immacolato. Buona anche la prova degli altri interpreti maschili che completavano il cast: il demoniaco Somarone di Ivan Thirion, l’elegante Don Pedro di Nicola Ulivieri, il composto Claudio di Yoann Dubruque e il Léonato di Gérald Robert-Tissot. 


Opera Carlo Felice
Genova | 30 ottobre 2022

Béatrice et Bénédict
Opéra-comique in due atti
musica e libretto di Hector Berlioz

Don Pedro | Nicola Ulivieri
Claudio | Yoann Dubruque
Bénédict | Julien Behr
Léonato | Gérald Robert-Tissot
Héro | Benedetta Torre
Béatrice | Cecilia Molinari
Ursule | Eve -Maud Hubeaux
Somarone | Ivan Thirion

Orchestra, Coro e Tecnici
Opera Carlo Felice Genova

direttore | Donato Renzetti
maestro del coro | Claudio Marino Moretti
regia | Damiano Michieletto
scene | Paolo Fantin
costumi | Agostino Cavalca
coreografia | Chiara Vecchi
luci | Alessandro Carletto
 



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