Nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Università di Padova il Palazzo del Monte di Pietà ospita fino al 26 febbraio prossimo una grandiosa mostra dal taglio multidisciplinare che cerca di indagare il rapporto tra arte e scienza dal titolo L’occhio in gioco. Percezione, impressioni e illusioni nell’arte. La mostra è divisa in due macro sezioni, la prima dal taglio più storico (a cura di Luca Massimo Barbero) e una seconda parte monografica (curata da Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi) dedicata in particolar modo ai lavori del Gruppo N e agli studi di psicologia sulla percezione, nati proprio in seno all’ateneo padovano.
La prima parte della mostra si apre con una serie di capolavori antichi, come il Liber divinorum del 1225 e il Tractatus astrarii del 1389 di Giovanni Dondi dell’Orologio messi a confronto con opere moderne come la Série 23, n°14-11 di Julio Le Parc, in una riflessione sulla raffigurazione del mondo e della sfere celesti in rapporto con gli studi di ottica di Galileo (che proprio a Padova insegnò). Il percorso procede tra scultura, pittura, fotografia, installazioni e video, proponendo diverse spunti di riflessione, possibili grazie ai numerosi capolavori come Bambina x balcone di Balla del 1912, il bozzetto per La città che sale del 1910 di Boccioni e Movimento del 1923 di Anton Giulio Bragaglia. Grande spazio è dedicato ai lavori di Victor Vasarely tra i quali spicca uno dei Présentoir (nati tra il 1971 e il 1976) che tramite un sistema meccanico riesce a mostrare ai visitatori numerose opere, disegni e studi dell’artista ungherese.
La seconda parte, che come accennato prima è dedicata soprattutto al Gruppo N (un gruppo di artisti attivi a Padova tra il 1960 e il 1966) e agli studi di psicologia nati a Padova, si apre proprio con la ricostruzione dell’ambiente del Gruppo N: Ambiente Struttura S.C.S.C., nato per la leggendaria mostra di Foligno del 1967 Lo spazio dell’immagine. Un lavoro che prevede di creare nello spettatore (parte essenziale dell’opera) un’instabilità sensoriale cromatico-percettiva data dalla simultanea variazione di spazio e luci, dovuta al passaggio dello stesso spettatore all’interno dell’ambiente. Il progetto espositivo nato dalla collaborazione tra l’Università di Padova e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo è di grande spessore e ha dato vita ad una delle mostre più ambiziose ed interessanti viste in Italia negli ultimi tempi, capace di coinvolgere lo spettatore in un percorso tra arte e scienza. La mostra si completa con il doppio catalogo edito da Silvana Editoriale e con gli interventi artistici sparsi per la città, come il lavoro di Marina Apollonio Spazio ad Attivazione Cinetica 6B del 1965 installato nel cortile antico del Palazzo del Bo di Padova.
Una mostra davvero affascinante e un’occasione unica per lasciarci ingannare dall’arte e per riflettere sulle illusioni che gli artisti hanno sempre sfruttato per conquistare i nostri occhi.
L’occhio in gioco
Percezione, impressioni e illusioni nell’arte
Palazzo del Monte di Pietà
Padova fino al 26 febbraio 2023
a cura di Luca Massimo Barbero, Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi.