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Les Contes d’Hoffmann di Offenbach in scena ad Atene

Alla Greek National Opera di Atene è andata in scena per il periodo natalizio la nuova produzione (nata in collaborazione con La Monnaie/De Munt di Bruxelles nel 2019) de Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach per la regia di Krzysztof Warlikowski.

Lo spettacolo ideato da Warlikowski è come al suo solito sontuoso e ricco di sfaccettature e di rimandi più o meno alti che spingono il pubblico a riflettere ed interrogarsi, mentre veniamo immersi in un gioco metateatrale capace di intrattenere lasciandoci tuttavia grandi interrogativi. In questo specifico caso l’intera lettura si basa sul film del 1954 È nata una stella di George Cukor con Judy Garland, ma i rimandi cinematografici sono numerosissimi a partire da Shining del 1980 di Stanley Kubrick per arrivare fino a film come The Aviator del 2004 di Martin Scorsese o Joker del 2019 di Todd Phillips.

Warlikowski ambienta la vicenda in una Hollywood di fine anni Sessanta e Hoffmann è un uomo di cinema distrutto e ossessionato dai successi del passato, i suoi racconti non sono altro che il tentativo di trasportare su pellicola i fantasmi del passato, che prendono vita e si vanno ad intrecciare con la sua vicenda presente. Splendide le scene (che ricostruiscono un lussuoso cinema e un piccolo appartamento) e i costumi anni sessanta firmati da Małgorzata Szczęśniak. Il regista polacco cerca quindi anche in questa occasione di far entrare lo spettatore nel suo mondo e bisogna dire che, con un’opera così drammaturgicamente composita come Les contes d’Hoffmann, il risultato è coinvolgente e affascinante. Per alcuni spettatori può comunque essere risultata una produzione a tratti straniante, soprattutto per le parti recitate in inglese che inframezzano lo spettacolo (ad esempio una lunga scena di premiazione degli Oscar), ma questo non intacca il valore intrinseco di questo spettacolo. 

Sul palco si alternavano due cast guidati dal direttore Lukas Karytinos che alla testa dell’Orchestra della Greek National Opera è riuscito ad offrire una lettura pulita e a creare una buona sintonia tra buca e palcoscenico. Di ottimo livello la prova del Coro guidato da Agathangelos Georgakatos. Il cast da noi ascoltato era composto totalmente da solisti greci, molto applauditi dal pubblico a fronte di una prova che nel complesso non possiamo che giudicare positivamente. Yannis Christopoulos vestiva i panni di Hoffmann, calandosi perfettamente nel ruolo pensato dal regista della star del cinema in decadenza. In possesso di una bella voce tenorile, mostra qualche difficoltà di proiezione della voce che a tratti fatica a superare il muro di suono dell’orchestra. Il soprano Vassiliki Karayanni ha superato con grande successo l’ardua impresa di interpretare le quattro protagoniste femminili (molto frequentemente infatti sono 3 o 4 soprani diversi a vestire i panni di Olympia, Giulietta, Antonia e Stella): brilla nel primo atto dove non si lascia intimorire dalle note vorticose dell’aria di Olympia, la cui vocalità le si addice maggiormente, ma convince anche negli atti di Antonia e Giulietta dove la voce magari non ne ha il peso specifico, ma interpretativamente sa essere coinvolgente e convincente. Ottima la prova del basso ateniese Petros Magoulas impegnato nei quattro ruoli villain, la voce è tonante e l’interpretazione demoniaca come lo vuole il regista nelle sue diverse declinazioni. Di grande interesse anche la prova di Marissia Papalexiou nel ruolo della Musa e di Nicklausse, vocalmente corretta e interpretativamente spavalda e disinibita. Di buon livello quasi la totalità dei numerosi comprimari coinvolti, molto presenti anche dal punto di vista attoriale. 

L’opera è andata in scena nella sala progettata da Renzo Piano all’interno del futuristico centro culturale della Stavros Niarchos Foundation, un luogo davvero sorprendente e lontano dall’immaginario stereotipato di Atene.


Greek National Opera
Atene | 8 gennaio 2023

Les Contes d’Hoffmann
Opera fantastica in un prologo, tre atti e un epilogo
libretto di Jules Barbier
musica di Jacques Offenbach

Stella – Olympia – Antonia – Giulietta | Vassiliki Karayanni
La Muse – Nicklausse | Marissia Papalexiou
voce dalla tomba | Anna Tselika
Hoffmann | Yannis Christopoulos
Lindorf – Coppélius – Dr Miracle – Dappertutto | Petros Magoulas
Spalanzani – Nathanaël | Dionisios Melogiannidis
Crespel – Luther | Yanni Yannissis
Hermann – Peter Schlémil | Georgios Papadimitriou
Andrès – Cochenille – Frantz – Pitichinaccio | Yannis Kalyvas
Wolfram | Nikos Katsigiannis
Wilhelm | Christos Rammopoulos 

Orchestra e Coro della Greek National Opera di Atene

direttore | Lukas Karytinos
maestro del coro | Agathangelos Georgakatos
regia | Krzysztof Warlikowski
scene e costumi | Małgorzata Szczęśniak
coreografie | Claude Bardouil
luci | Felice Ross
video design | Denis Guéguin
drammaturgia | Christian Longchamp

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