Il Teatro Regio di Torino, che proprio in questi giorni festeggia i 50 anni dall’apertura della splendida sala progettata da Carlo Mollino (trovate il calendario degli eventi qui), ha portato in scena uno degli spettacoli più di successo degli ultimi anni: Die Zauberflöte di Mozart, nell’allestimento della Kömische Oper di Berlino firmato da Suzanne Andrade e Barrie Kosky. Lo spettacolo che ha girato il mondo (in Italia è già andato in scena anche al Teatro dell’Opera di Roma nel 2018) è ormai diventato un classico e rilegge il Singspiel mozartiano come un film muto degli anni venti con evidenti richiami ai capolavori espressionisti come Das Cabinet des Dr. Caligari (diretto da Robert Wiene nel 1920), Nosferatu, eine Symphonie des Grauens (diretto da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922) e Metropolis (diretto da Fritz Lang nel 1927), un Papageno palesemente ispirato ai malinconici personaggi di Buster Keaton, ma senza dimenticare citazioni certamente più pop come gli elefanti rosa ispirati dal classico Disney del 1941 Dumbo. Le fantastiche animazioni di Tobias Ribitzki restitutiscono un coloratissimo mondo (ispirato ai colori accesi degli espressionisti) e riescono a coinvolgere e sorprendere il pubblico. Proprio come nei film muti tutti i dialoghi sono resi grazie a proiezioni che vanno ad integrarsi con i video dello sfondo; adeguati all’ambientazione anni Venti anche i costumi firmati da Esther Bialas, autrice anche della semplice. ma ingegnosa scena, un grande “schermo” bianco capace di trasformarsi per permettere al cast di volare, correre e “integrarsi” con le proiezioni. Uno spettacolo semplice, ma di grande impatto.
Venendo alla parte musicale, i complessi del Regio sono stati affidati per l’occasione alla bacchetta di Sesto Quatrini che (forse anche a causa della regia) non riesce ad incidere più di tanto, i suoi intenti interpretativi sono apprezzabili per lo più in occasione della Sinfonia, mentre per il resto dello spettacolo ci è parso un po’ ingabbiato. Buono l’apporto del coro preparato da Andrea Secchi. Protagonisti la giovane Gabriela Legun, una Pamina sicura e dalla bella voce lirica, e Giovanni Sala nei panni di Tamino che ha confermato l’ottima impressione avuta nelle precedenti occasioni in cui lo abbiamo ascoltato, grazie ad una voce aggraziata e molto piacevole da ascoltare e fraseggio sempre elegante. Gurgen Baveyan ha dato vita ad un Papageno sognante e delicatamente malinconico, grazie anche al timbro limpido della voce. La Regina della notte era interpretata in questa occasione da Danae Kontora capace di impressionare durante la celebre Der hölle Rache per la precisione delle agilità. Chiudiamo segnalando anche la buona prova di In-Sung Sim, impegnato nei panni di Sarastro.
I protagonisti erano affiancati da una nutrita compagine di ottimi comprimari a partire dalla spigliata Papagena di Amélie Hois (qui nei panni di una sorta di ballerina di fila), alle tre dame interpretate da Lucrezia Drei, Ksenia Chubunova e Margherita Sala fino ad arrivare al terrificante Monostatos di Thomas Cilluffo, palesemente ispirato al personaggio di Nosferatu. Non sempre pienamente a fuoco, ma complessivamente buona la partecipazione dei tre fanciulli qui interpretati da Flavia Pedilarco, Costanza Falcinelli e Blanca Zorec.
Al termine della recita un pubblico interamente conquistato dalla magia di questo splendido Flauto magico ha accolto calorosamente l’intero cast. Dopo le ultime recite di Die Zauberflöte i prossimi appuntamenti della stagione lirica del Regio saranno La sposa dello zar di Rimskij-Korsakov (presentata dal 26 al 28 aprile in forma di concerto) e soprattutto La figlia del reggimento di Donizetti (in scena dal 12 al 23 maggio) nel divertente allestimento del duo Barbe&Doucet.
ph. Andrea Macchia
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Teatro Regio
Torino | 8 aprile 2023
Die Zauberflöte
singspiel in due atti
musical di Wolfgang Amadeus Mozart
libretto di Emanuel Schikaneder
Pamina | Gabriela Legun
Tamino | Giovanni Sala
Papageno | Gurgen Baveyan
Regina della Notte (Astrifiammante) | Danae Kontora
Sarastro / Oratore / Una voce | In-Sung Sim
Una vecchia (Papagena) | Amélie Hois
Prima dama | Lucrezia Drei
Seconda dama | Ksenia Chubunova
Terza dama | Margherita Sala
Monostatos | Thomas Cilluffo
Primo armigero | Enzo Peroni
Secondo armigero | Rocco Lia
Primo fanciullo| Flavia Pedilarco
Secondo fanciullo | Costanza Falcinelli
Terzo fanciullo | Blanca Zorec
Orchestra e Coro del Teatro Regio Torino
Solisti del Coro di voci bianche Teatro Regio Torino
allestimento Komische Oper Berlin
direttore | Sesto Quatrini
maestro del coro | Andrea Secchi
regia | Suzanne Andrade e Barrie Kosky
ripresa da Tobias Ribitzki
animazioni | Paul Barritt
ideazione | 1927 (Suzanne Andrade e Paul Barritt) e Barrie Kosky
scene e costumi | Esther Bialas