Dopo il successo musicale della Lucia di Lammermoor il maestro Riccardo Chailly è tornato sul podio del Teatro alla Scala di Milano per un evento straordinario, la Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler, meglio nota come la Sinfonia dei mille, che mancava al Piermarini dal 1970 quando fu diretta da Seiji Ozawa, mentre l’ultima esecuzione milanese risale al 2013 quando il maestro Chailly diresse i complessi dell’Orchestra Sinfonica di Milano al MiCo.
Poter ascoltare questa sinfonia è, come abbiamo già detto, un evento straordinario, perché prevede un organico orchestrale imponente, nonché il dispiego di due masse corali insieme a 8 solisti e ad un coro di bambini. Alla prima esecuzione avvenuta a Monaco di Baviera nel 1910 sul palco della Neue Musik-Festhalle c’erano oltre 1000 esecutori, da cui il motivo per cui la sinfonia è celebre come “dei mille”. Per questa occasione speciale, i complessi scaligeri sono quindi stati affiancati dal Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Sul palco del Piermarini si potevano vedere quindi 400 persone con un impatto visivo di grande effetto. Riuscire a coordinare un così grande numero di esecutori (consideriamo che l’ultimo corista dista circa 30 metri dal direttore) è un compito di grande complessità, aspetto che si deve sommare alle specificità di questa speciale sinfonia, formata da due parti in cui Mahler musica rispettivamente l’inno Veni, creator spiritus attribuito all’arcivescovo di Mainz Rabano Mauro e la parte conclusiva del Faust di Goethe.
Riccardo Chailly domina totalmente questa partitura, dimostra di conoscerla perfettamente e riesce nell’intento di trovare coesione in un lavoro così disparato e intricato. Nella prima parte il direttore milanese riesce a trovare un’ottima sintesi tra i temi così diversi che la compongono, dando così unità ed incisività alla grandezza solenne di questo inno. Nella seconda parte Chailly riesce a ricreare un’atmosfera diversa per ogni momento affidato ai cori e ai solisti, uniti poi tutti insieme nel momento finale, il più toccante, quando il Doctor Marianus invita a volgere in alto lo sguardo, verso la salvezza, verso l’Ewig-Weibliche, quell’eterno femminino che porta in alto, ma allo stesso tempo avanti.
Al netto di qualche piccola sbavatura nel settore degli ottoni, la compagine orchestrale scaligera segue bene il proprio direttore, così come anche le masse corali, ottimamente preparate da Alberto Malazzi (direttore del Coro del Teatro alla Scala) e Alfonso Caiani (direttore del coro del Teatro La Fenice). Di alto livello anche la prestazione del Coro di voci bianche preparato da Bruno Casoni. Ottime anche le prove dei solisti coinvolti. Nel comparto femminile si sono distinti i soprano Ricarda Merbeth, Polina Pastirchak e Regula Mühlemann e i due contralti dalle voci vellutate Wiebke Lehmkuhl e Okka von der Damerau. Klaus Florian Vogt ha dato voce all’invocazione del Doctor Marianus, mentre Michael Volle è stato un Pater Ecstaticus all’interessante fraseggio. Completava il cast Ain Anger come Pater profundus.
Un teatro completamente gremito ha accolto trionfalmente i protagonisti della serata; la Sinfonia dei Mille è stata l’occasione per il Teatro alla Scala di inaugurare la nuova camera acustica (finanziata da Allianz) che si inserisce nel percorso di miglioramento dell’acustica del teatro iniziata negli scorsi anni. Se siete rimasti affascinati dal capolavoro di Mahler, l’Ottava Sinfonia verrà riproposta a Milano il prossimo novembre all’interno del Duomo, in occasione del Festival Mahler che festeggerà i 30 anni dalla fondazione dell’Orchestra Sinfonica di Milano.
Teatro alla Scala
Milano | 19 maggio 2023
Gustav Mahler
Sinfonia N.8 in Mi bem. magg. (“Sinfonia dei mille”)
parte I: Inno Veni Creator Spiritus
parte II: Scena finale dal Faust
I soprano (Magna Peccatrix) | Ricarda Merbeth
II soprano (Una Poenitentium) | Polina Pastirchak
soprano (Mater gloriosa) | Regula Mühlemann
I contralto (Mulier Samaritana) | Wiebke Lehmkuhl
II contralto (Maria Aegyptiaca) | Okka von der Damerau
Tenore (Doctor Marianus) | Klaus Florian Vogt
Baritono (Pater ecstaticus) | Michael Volle
Basso (Pater profundus) | Ain Anger
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Coro del Teatro La Fenice di Venezia
Coro di Voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala
direttore | Riccardo Chailly
maestro del coro del Teatro alla Scala | Alberto Malazzi
maestro del coro del Teatro La Fenice | Alfonso Caiani
maestro del coro di Voci Bianche | Bruno Casoni
ph. Brescia & Amisano