La fille du régiment; Donizetti; Teatro Regio Torino; Gianfaldoni; Osborn

La fille du régiment di Donizetti al Regio di Torino

Mentre la stagione del Teatro Regio di Torino si avvia al termine (e dopo il Flauto Magico di Mozart e la versione concertante de La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov) ha debuttato sul palco torinese uno dei titoli più attesi della stagione La fille du régiment di Gaetano Donizetti nel delizioso allestimento coprodotto con La Fenice di Venezia e firmato (per regia, scene e costumi) dal duo franco-canadese Barbe & Doucet, mentre per l’occasione i complessi del regio sono stati diretti dal maestro Evelino Pidò.

Barbe & Doucet giocano sul filo della nostalgia e del ricordo e durante l’ouverture ci intrattengono con un video (diretto da Guido Salsili) che ci racconta di una Marie ormai anziana che aspetta ansiosamente i nipotini nella sua stanza della casa di riposo per poter rivivere con loro i momenti felici della giovinezza. Così vediamo prendere vita sul comodino e sulla credenza della camera di Marie i protagonisti dell’opera, che si muovono tra un ritratto di Donizetti e una vecchia radio, tra un orologio a cucù e una confezione di medicinali. Un espediente semplice, ma efficace, che riesce a catturare lo spettatore e a coinvolgerlo che gioca anche sulla memoria dell’anziana che rivive tutto come se fosse un sogno. Non possiamo non menzionare la presenza di Arturo Brachetti nei panni della Duchesse de Krakentorp. L’artista torinese è stato protagonista di un cameo che lo ha anche visto cantare Ciribiribin! Che bel facin, popolare canzone piemontese di inizio Novecento che Brachetti ha accompagnato con due cambi d’abito velocissimi che il pubblico ha salutato con grandissimo clamore. 

Sul podio del Regio di Torino c’era Evelino Pidò che mancava dal teatro della sua città da ben 15 anni. Da esperto del repertorio belcantistico, Pidò si è in questo caso messo totalmente al servizio delle voci in palcoscenico, riuscendo a sostenerle al meglio con una direzione improntata al brio e alla freschezza. L’orchestra del Regio lo ha ben assecondato, così come il Coro (qui vero e proprio personaggio dell’opera) preparato da Andrea Secchi. 

Marie, la figlia del reggimento, era Giuliana Gianfaldoni. Il soprano pugliese è dotato di una bella voce lirica che riesce a salire senza problemi verso il registro acuto. Ha brillato nelle due arie più patetiche (Il faut partir e Par le rang et par l’opulence) della parte, costellate da ottimi pianissimi e intensità interpretativa, mentre si è mantenuta più prudente nei momenti che prevederebbero una coloratura funambolica. Al suo fianco ha trionfato John Osborn nei panni di Tonio. Il tenore americano è un veterano di questo difficile ruolo e anche stavolta lo ha affrontato con spavalderia, tecnica precisa e autentico stile belcantista. Non solo infatti ha stupito il pubblico con la carambola dei nove do della celeberrima Pour mon âme (abbellita con gusto e bissata), ma riesce anche a commuovere in Pour me rapprocher de Marie. Sulpice era invece Simone Alberghini dalla bella voce baritonale calda e calibrata, interpretativamente coinvolto e mai sopra le righe. Completava il quartetto dei protagonisti la misurata Marchesa di Berkenfield di Manuela Custer. Ottimi anche i comprimari coinvolti, a partire dall’esilarante Hortensius di Guillaume Andrieux, per continuare con Lorenzo Battagion (un caporale), Federico Vazzola (un notaio) e Alejandro Escobar (un contadino). 

Lunghi e calorosi applausi hanno salutato tutto il cast al termine della recita; prossimo appuntamento con la stagione lirica torinese sarà la Madama Butterfly di Puccini nell’allestimento di Damiano Michieletto, in scena dal 13 giugno.


Teatro Regio di Torino
Torino | 21 maggio 2023

La fille du régiment
musica di Gaetano Donizetti
libretto di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges e Jean-François A. Bayard

Marie | Giuliana Gianfaldoni
Tonio | John Osborn
Sulpice | Simone Alberghini
la marchesa di Berkenfield | Manuela Custer
Hortensius | Guillaume Andrieux
un caporale | Lorenzo Battagion
un notaio | Federico Vazzola
un contadino | Alejandro Escobar
La duchessa di Krakentorp | Arturo Brachetti

Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino

direttore | Evelino Pidò
maestro del coro | Andrea Secchi
regia, scene e costumi | Barbe & Doucet
regia ripresa da Florence Bas
regia video | Guido Salsili

ph. Andrea Macchia – Teatro Regio Torino

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