In occasione dell’edizione numero 100 dell’Arena Opera Festival di Verona sono stati presentati due nuovi allestimenti, così dopo l’Aida inaugurale firmata da Stefano Poda, nelle scorse settimane ha debuttato anche il Rigoletto di Verdi firmato da Antonio Albanese e diretto dal maestro Marco Armiliato, che dopo l’esperienza dello scorso anno come direttore musicale del Festival, torna quest’anno per dirigere, oltre al Rigoletto, anche l’Aida e La Traviata.
Come accennavamo poco fa la regia di questa nuova produzione è stata firmata da Antonio Albanese, l’attore e comico olginatese,che non è nuovo alle incursioni operistiche (nel 2013 proprio per il Teatro Filarmonico di Verona ha infatti firmato la regia del Don Pasquale di Donizetti e più recentemente Gloria di Cilea per il Teatro Lirico di Cagliari), ha pensato ad uno spettacolo sostanzialmente tradizionale senza stravolgimenti della trama e senza proporre nessuna particolare interpretazione; l’unico cambio di rilievo riguarda l’ambientazione temporale, infatti la vicenda si svolge nel Polesine negli anni Cinquanta con numerosi richiami al cinema neorealista da Bellissima (1951) a Ossessione (1943) di Luchino Visconti, dando allo spettatore l’impressione di immergersi nel Mondo Piccolo di Guareschi. Albanese non riesce però a sfruttare appieno gli spazi dell’enorme palco areniano, le scene corali sono per lo più statiche e in generale l’azione si svolge esclusivamente nel piccolo rettangolo prospiciente il palazzo del Duca. L’impianto scenico (firmato da Juan Guillermo Nova) non è forse imponente come in altre produzioni areniane (e risulta in alcuni punti molto rumoroso), ma risultano sempre efficaci e affascinanti riuscendo a catturare l’attenzione grazie alla scena rotante, che ci porta di volta in volta nei dei diversi ambienti in cui la vicenda si svolge, e grazie anche ai numerosi dettagli dell’interno del “palazzo” del Duca o alla desolante locanda di Sparafucile dell’ultimo atto. Perfettamente in linea con l’ambientazione neorealista, i costumi firmati da Valeria Donata Bettella.
Passando alla parte musicale, la recita del 20 luglio ha segnato il debutto areniano del divo peruviano Juan Diego Florez che per l’occasione ha vestito i panni del Duca di Mantova. Dopo un primo atto decisamente sotto tono, in cui la voce ha faticato a superare la buca, il tenore peruviano è riuscito a riprendersi e ad ammaliare il pubblico areniano grazie alla sua sempre bella voce limpida e agli acuti precisi. Nel ruolo del titolo era impegnato Luca Salsi, capace di offrire una prova davvero intensa e ricca di preziose sfumatore che ha strappato numerosi applausi a scena aperta e che è culminata con un bis della Vendetta, dopo le numerose richieste da parte del pubblico per un bis già al termine di Cortigiani vil razza dannata. Grande sorpresa della serata è stata la giovane Giulia Mazzola, capace di non farsi sopraffare dall’immenso palco areniano e di svettare con una voce sicura, cristallina e precisa e caratterizzata anche da un buon volume.
Di buon livello anche i tanti comprimari coinvolti, a partire da Gianluca Buratto un sicuro e tenebroso Sparafucile e Valeria Girardello una spigliata Maddalena. Ricordiamo anche Agostina Smimmero (Giovanna), Nicolò Ceriani (Marullo) ed Elisabetta Zizzo (Paggio della duchessa). I complessi veronesi erano guidati da Marco Armiliato che si conferma un perfetto direttore areniano, capace di guidare con sicurezza l’orchestra mettendola sempre al servizio dei cantanti sul palcoscenico e adattandosi agli imprevisti (in particolare la recita del 20 luglio è stata interrotta a pochi minuti dalla fine da un acquazzone estivo).
Il numeroso pubblico che affollava l’Arena conquistato dalla magia della musica di Verdi e dello spettacolo ha riservato agli artisti calorosi e prolungati applausi.
100° Arena di Verona Opera Festival
Arena di Verona
20 luglio 2023
Rigoletto
melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi
Il Duca di Mantova | Juan Diego Florez
Rigoletto | Luca Salsi
Gilda | Giulia Mazzola
Sparafucile | Gianluca Buratto
Maddalena | Valeria Girardello
Giovanna | Agostina Smimmero
Il Conte di Monterone | Gianfranco Montresor
Marullo | Nicolò Ceriani
Matteo Borsa | Riccardo Rados
Il Conte di Ceprano | Roberto Accurso
La Contessa di Ceprano | Francesca Maionchi
Un Usciere di corte | Giorgi Manoshivili
Un paggio della Duchessa | Elisabetta Zizzo
Orchestra, coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
direttore | Marco Armiliato
maestro del coro | Roberto Gabbiani
regia | Antonio Albanese
assistente alla regia | Daniela Zedda
scene | Juan Guillermo Nova
costumi | Valeria Donata Bettella
luci | Paolo Mazzon
coreografia | Luc Bouy
coordinatore del ballo | Gaetano Petrosino
ph. EnneviFoto