Il Teatro alla Scala di Milano ha finalmente riaperto i battenti dopo la consueta pausa estiva, la stagione 22/23 ha ricominciato la sua corsa con la ripresa dell’allestimento di Leo Muscato de Il barbiere di Siviglia di Rossini. Questa prima ripresa dell’allestimento del 2021 è stata inserita all’interno dell’ormai tradizionale Progetto Accademia che da anni segna il ritorno in teatro dopo l’estate e che coinvolge ogni anno i giovani studenti dell’Accademia del Teatro alla Scala. Lo spettacolo di Leo Muscato, a due anni di distanza dal debutto si conferma grandioso e piacevole (grazie anche all’ottimo lavoro di Federica Parolini per le scene e di Silvia Aymonino per i costumi) ma privo di una ricerca su personaggi e soprattutto privo di una lettura complessiva che vada oltre il cambio ambientazione.
La parte musicale è stata affidata alla bacchetta del maestro Evelino Pidò che ha saputo guidare i giovani musicisti dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala con un piglio deciso, sapendo ben alternare dinamiche di diverso tipo, senza dimenticare di alternare leggerezza e lirismo. L’Orchestra dell’Accademia ben lo asseconda, seppur con qualche piccola sbavatura. Ottima si rivela la prova del Coro dell’Accademia preparato da Salvo Sgrò, impegnato in pochi momenti, ma ben riusciti.
In questa ripresa si sono potuti ascoltare due cast: uno formato da giovani dell’Accademia alternati a protagonisti già in carriera e già anche ascoltati durante le stagioni scaligere e un altro interamente formato da giovani provenienti dall’Accademia. Abbiamo ascoltato questo secondo cast, tutto formato da giovani leve che si sono dimostrate perfettamente in grado di dar lustro alla partitura del Barbiere. Protagonista nei panni di Figaro era il giovane baritono coreano Sung-Hwan Damien Park che dimostra ottima presenza scenica, coloratura precisa e timbro squillante; appena da migliorare la dizione che comunque si dimostra ottima, visto le sue origini. Pierluigi D’Aiola interpretava invece Almaviva e lo ha fatto con voce leggera, ben educata e con ottimo fraseggio; interpretativamente si è dimostrato prestante e pieno di verve scenica. Ottimo anche il Bartolo di Pierpaolo Martella che ben sciorina i numerosi sillabati della parte, risultando molto efficace. Matias Moncada è stato un Basilio invece dall’ottimo timbro, ma perfettibile dal punto di vista dell’emissione. Completava il cast maschile l’ottimo Giuseppe De Luca nei panni di Fiorello e di un ufficiale. Sul fronte femminile, Mara Gaudenzi si è rivelata un’ottima Rosina, dalla voce mezzosopranile vellutata e ricca di armonici, omogenea in tutti i registri e sicura in quello acuto. Accanto a lei l’ottima Berta di Nicole Wacker che si è guadagnata lunghi applausi dal pubblico dopo la sua Il vecchiotto cerca moglie.
Per una strana coincidenza di programmazione il prossimo appuntamento con la stagione lirica del Teatro alla Scala sarà la ripresa dello storico allestimento di Giorgio Strehler de Le nozze di Figaro di Mozart, andando a completare idealmente nell’arco di un mese un dittico dedicato a Figaro.
Teatro alla Scala
Milano | 11 settembre 2023
Il Barbiere di Siviglia
dramma comico in due atti
libretto di Cesare Sterbini
musica di Gioachino Rossini
Il Conte d’Almaviva | Pierluigi D’Aloia
Bartolo | Pierpaolo Martella
Rosina | Mara Gaudenzi
Figaro | Sung-Hwan Damien Park
Basilo | Matias Moncada
Berta | Nicole Wacker
Fiorello / un ufficiale | GIuseppe De Luca
Orchestra e Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
direttore | Evelino Pidò
maestro del coro | Salvo Sgrò
fortepiano | Franceso De Solda
regia | Leo Muscato
scene | Federica Parolini
costumi | Silvia Aymonino
luci | Alessandro Verazzi
coreografia | Nicole Kehrberger
ripresa da | Marianna Zanaglio
ph. Brescia& Amisano