Il penultimo titolo della stagione 22/23 del Teatro alla Scala riporta al Piermarini dopo 11 anni di assenza il capolavoro di Benjamin Britten del 1945 Peter Grimes. Questa nuova produzione è stata affidata al grande regista canadese Robert Carsen, che grazie a questo lavoro arriva alla sua tredicesima produzione in scena alla Scala (nonché il suo secondo Britten scaligero dopo A Midsummer night’s dream del 2009), mentre la parte musicale ha segnato il debutto scaligero della celebre direttrice australiana Simone Young.
La regia dello spettacolo è stata affidata a Robert Carsen, che con l’aiuto di Gideon Davey (che ha firmato scene e costumi) ha realizzato una messinscena che sottolinea la centralità del Borgo e del pregiudizio nella drammaturgia del Peter Grimes; grazie ad un duttile scena semi-fissa, il palcoscenico si trasforma rapidamente nei vari ambienti in cui si svolge la vicenda, dal pub del paese al mercato del molo, fino alla capanna di Peter. Il punto focale rimane però l’aula di tribunale la cui struttura principale non muta, come a rimarcare la centralità del giudizio opprimente dei paesani sul protagonista. Molto ben riuscita risulta la scena finale, in cui Peter Grimes si trova all’interno del banco degli imputati come se fosse nella sua barca allo sbando in mezzo al mare (realizzato tramite proiezione delle onde del mare), per poi sparire, suicidandosi. Una volta sparito, in scena tutto ricomincia e si ritorna daccapo alla prima scena, con il tribunale e un nuovo imputato: un modo per simboleggiare la circolarità della vita. Con pochi elementi, ma soprattutto con un ottimo lavoro sulla recitazione del cantanti, dei mimi e degli attori, nonché della massa corale, Carsen riesce a trasmettere al pubblico la disperazione di Peter Grimes e coinvolgere appieno lo spettatore.
Come già detto, la produzione di Peter Grimes ha segnato il debutto scaligero di Simone Young, direttrice d’orchestra che si confronta spesso con il repertorio del tardo Ottocento e del Novecento. La direttrice australiana si dimostra fine conoscitrice di questa complessa partitura e riesce a farcene scorgere ed apprezzare al meglio le numerose anime, un po’ dissezionate nella sua esecuzione: dai momenti più lirici a quelli più violenti, dagli sciatti ballabili del terzo atto fino ai magnifici Intermezzi marini, dove possiamo apprezzare appieno questa concertazione e la prova dell’orchestra scaligera.
Numerosissimo il cast coinvolto in quest’opera, tutto accolto positivamente dal pubblico. Brandon Jovanovich era un Peter Grimes dalla voce graffiante che perfettamente si adattava al personaggio e che aiutare a mettere ancora più in risalto un’interpretazione sentita e coinvolgente, capace di far entrare lo spettatore nel dramma di quest’uomo divorato dal rimorso. Ottimo il soprano australiano Nicole Car nei panni di Ellen, premurosa e amorevole fino a diventare imperiosa quando scopre il livido sul ragazzo provocatogli da Grimes. Vocalmente riesce a tener testa alle numerose difficoltà e ai salti di ottava, mantenendo sempre voce omogenea. Discostandosi dai protagonisti, non possiamo non segnalare il Balstrode di Ólafur Sigurdarson, la Auntie di Margaret Plummer insieme alle due “nipoti” Katrina Galka e Tineke Van Ingelgem (che con Nicole Car hanno dato ottima prova nella scena d’insieme del secondo atto), Natascha Petrinsky nei panni della bigotta Mrs. Sedley, il tonante Peter Rose nella parte del coroner, Mr. Swallow e l’ambiguo farmacista (qui spacciatore) di Leigh Melrose.
Il vero protagonista però di questa opera è il coro che impersona il Borgo, gli abitanti del paese che si scagliano contro Peter Grimes, soffocando le sue poche speranze di redenzione. Il popolo è violento e sempre pronto a puntare il dito (o in questo caso la torcia) contro chi sbaglia, anche quando la colpa non è stata accertata del tutto. La prova del coro scaligero preparato dal M° Alberto Malazzi è stata eccellente, di grande impatto e coinvolgente.
Al termine dell’ultima recita, grande successo per tutti gli interpreti con punte di entusiasmo per il coro scaligero e per Simone Young.
Teatro alla Scala
Milano | 2 novembre 2023
Peter Grimes
Opera in tre atti e un prologo
libretto di Montagu Slater
musica di Benjamin Britten
Peter Grimes | Brandon Jovanovich
Boy | Tommaso Axel Versari
Ellen Orford | Nicole Car
Captain Balstrode | Olafur Sigurdarson
Auntie | Margaret Plummer
First niece | Katrina Galka
Second niece | Tineke van Ingelgem
Bob Boles | Michael Colvin
Swallow | Peter Rose
Mrs. Sedley | Natascha Petrinsky
Rev. Horace Adams | Benjamin Hulett
Ned Keene | Leigh Melrose
Hobson | William Thomas
A lawyer | Michele Mauro
A fisherwoman | Victoria Shapranova
Pescatori e cittadini | Marco Granata, Emidio Guidotti, Giorgio Valerio, Lorenzo B. Tedone, Andrzej Glowienka, Alberto M. Rota, Angelo Scardina, Corrado Cappitta, Serena Pasquini
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
direttore | Simone Young
maestro del coro | Alberto Malazzi
regia | Robert Carsen
scene e costumi | Gideon Davey
luci | Robert Carsen e Peter van Praet
coreografia | Rebecca Howell
video | Will Duke