Mentre l’edizione 2022 del Festival dell’Arena di Verona si avvia lentamente verso la sua conclusione proseguono anche i debutti areniani eccellenti, (dopo il debutto in Turandot di Anna Netrebko e in attesa del debutto di Jonas Kaufmann in Aida) per due speciali recite della Carmen di Bizet del (dell’11 e del 14 di agosto) è stata impegnata nel ruolo del titolo Elīna Garanča.
Dopo la breve parentesi che qualche anno fa ha portato sul palco dell’Arena di Verona una produzione (poco fortunata) firmata da Hugo de Ana del capolavoro di Bizet, da quest’estate è tornata in scena la storica produzione del 1995 della Carmen firmata da Franco Zeffirelli (creatore anche delle monumentali scenografie), un allestimento colossale con la partecipazione di cavalli, muli e una massa di coristi, ballerini e comparse che non ha certo bisogno di tante parole e che quest’anno ha recuperato parte delle monumentali scenografie di fondo che nelle ultime riprese erano state eliminate. Lo spettacolo è arricchito dalle coreografie firmate da El Camborio e dalla straordinaria partecipazione della compagnia madrilena di Antonio Gades, protagonista nella breve pausa tra il terzo e il quarto atto di un’applauditissima battaglia a colpi di flamenco.
Passando alla parte musicale come già accennato poco sopra, il maggior interesse della serata risiedeva nel debutto areniano del grande mezzosoprano lettone Elīna Garanča, debutto che non ha deluso le attese, grazie ad una sfavillante performance canora e ad una interpretazione scenica capace di incantare il pubblico dell’Arena. Il Don José di Brian Jagde, anche se non dotato di un timbro indimenticabile, si è dimostrato generoso e svettante e capace di tenere testa alla energica Carmen di Elīna Garanča. Ottima la prova di Claudio Sgura impegnato nel ruolo del matador Escamillo. Sgura si conferma ancora una volta elegante, preciso e vocalmente imponente oltre ad aver dato vita ad una prova scenica davvero convincente. Chiude il quartetto di protagonisti la buona prova di Maria Teresa Leva che cerca di dar vita (grazie anche alla sua bella voce lirica) ad una Micaela dolce e credibile. Ottimi i contributi di Nicolò Ceriani (Dancairo), Carlo Bosi (Remendado) e Gabriele Sagona (Zuniga) mentre purtroppo non si sono dimostrate altrettanto efficaci Daniela Cappiello e Sofia Koberidze (rispettivamente Frasquita e Mercedes).
Alla guida dei complessi veronesi era impegnato il direttore musicale del festival Marco Armiliato che si è confermato ancora una volta come una bacchetta di grande esperienza capace di mettere l’orchestra a totale servizio degli artisti impegnati sul palcoscenico, riuscendo a restituire una lettura maestosa e coinvolgente del capolavoro di Bizet, capace di catturare l’attenzione del folto pubblico dell’Arena per ben quattro ore. Come sempre, puntuale e preciso l’apporto del Coro dell’Arena guidato da Ulisse Trabacchin che quest’anno ha finalmente riguadagnato il palcoscenico, dopo che lo scorso anno per precauzione si esibiva stando sulle gradinate alla sinistra del palcoscenico.
Al termine della recita applausi per tutto il cast e vere e proprie ovazioni per Elīna Garanča vera e propria trionfatrice della serata, che dopo l’interruzione per pioggia della recita dell’11 agosto è finalmente riuscita a ricevere i meritati applausi dell’Arena di Verona.
Arena di Verona
14 agosto 2022
Carmen
Opéra-comique in quattro atti
libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
musica di Georges Bizet
Carmen | Elīna Garanča
Micaela | Maria Teresa Leva
Frasquita | Daniela Cappiello
Mercedes | Sofia Koberidze
Don José | Brian Jagde
Escamillo | Claudio Sgura
Dancairo | Nicolò Ceriani
Remendado | Carlo Bosi
Zuniga | Gabriele Sagona
Morales | Biagio Pizzutti
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Coro di voci bianche A.LI.VE.
direttore | Marco Armiliato
regia e scene | Franco Zeffirelli
maestro del coro | Ulisse Trabacchin
maestro del coro di voci bianche | Paolo Facincani
coordinatore del ballo | Gaetano Petrosino
coreografia | El Camborio ripresa da Lucia Real
costumi | Anna Anni
luci | Paolo Mazzon
con la partecipazione straordinaria della Compañía Antonio Gades
diretta da Stella Arauzo
ph. © Foto Ennevi / Fondazione Arena di Verona